martedì 30 agosto 2011

Guerra al narcotraffico, guerra di educazione

Il diritto più importante che un giovane dovrebbe vedersi sempre riconosciuto come rispetto della sue persona e del suo diritto di formarsi è sicuramente l’educazione. Un bambino o un giovane che non ha accesso alle scuole è sicuramente più propenso a cadere nelle trappole che il mondo usa per controllare meglio i suoi “sudditi”. È evidente che nel mondo moltissimi giovani non vedono riconosciuto questo diritto per svariati motivi, primo fra tutti, la povertà. Vorrei però oggi raccontarvi di un paese povero, il Messico, dove i giovani vedono negarsi questo diritto per la violenza. È infatti da poco iniziato l’anno scolastico ma nelle aree e zone limitrofe di Acapulco e Ciudad Juarez le scuole hanno già chiuso, i maestri si rifiutano di andare a scuola. Non ci troviamo però davanti al solito caso di sciopero per l’aumento degli stipendi o fattori similari, qui si tratta della vita.
Decine e decine di maestri hanno infatti raccontato alla stampa (con la piena rassicurazione che né immagine né nome sarebbero stati diffusi) di aver ricevuto numerose minacce da parte di gruppi di narcotrafficanti che, ora, ogni giorno trovano appostati davanti alle scuole. La richiesta è un vero e proprio pizzo: o la metà dello stipendio viene consegnata a loro o la violenza arriverà nella scuola e si scatenerà non solo contro i maestri ma anche contro tutti coloro che lì si troveranno. Ovviamente nessuno ha dovuto aspettare molto prima di vedere feriti molti genitori che si trovavano fuori dalle scuole in attesa dei propri figli, o maestri che entravano o uscivano dal loro luogo di lavoro.
Prima della decisione di chiudere le scuole o, meglio, di non andare più a lavorare (la chiusura spetterebbe al Governo…) i maestri avevano fatto richiesta ai Municipi prima e al Governo poi di aumento della polizia nelle zone limitrofe le scuole ma nessuno ha dato loro risposta e aiuto. Ora, che la violenza ormai si è scatenata, il Governo continua ad infischiarsene e i maestri hanno fatto, giustamente, di testa loro.
Una domanda ce la dobbiamo porre: La stampa non ha insistito con il Governo per avere almeno una dichiarazione a riguardo? Sì, effettivamente c’è una dichiarazione ma è così stupida e ridicola che non vale nemmeno la pena di riportarla: “No se ha reportado ningún secuestro a un maestro en días recientes”. Sullo stile “chi si è visto si è visto”, il Governo nasconde quelli che già sono nelle mani dei narcotrafficanti per dichiarare che ultimamente la situazione è migliorata.
octavio

Nessun commento:

Posta un commento