domenica 21 agosto 2011

Here we are

Siamo tornati. Era ora? Forse sì, bombe ad orologeria sono esplose in tutto il mondo e il nostro silenzio forse è stato troppo colpevole per nascondersi dietro un misero “siamo in vacanza”, ma così è stato e ora fare un punto della situazione diventa assai difficile, tenteremo, promesso.
Non che la vacanza sia stato solo stare in panciolle ad aspettare che la lancetta dei secondi finisse il suo giro inesorabile sino all’ora in cui da bravi bambini si va a fare la nanna, e, perciò, siamo ora più tonici, pronti a infuocare con le nostre invettive ciò che il mondo vorrebbe lasciar nascosto.
Torniamo immergendoci sino al collo nella realtà, crudelmente feriti da parole venute da lontano, rinvigoriti da un medicamento naturale Misteriosamente e noi pervenuto: vento di dio pronto a colpire.
E allora eccoci qui:

Una donna comprò il suo cappello
per avere una smorfia riparata
Un vecchio stravecchio passandole accanto
abbozzò un'espressione molto canuta

Ricordando l'amore perduto,
perduto in mezzo alla strada,
me ne vado, disse per la strada
come un autobus senza fermata.
con le sedie vuote e tutto il resto
verso il deposito mi appresto
senza tutto il resto
pazienza del resto.

Le moldave scoperte dal maestrale
quella sera cenarono in famiglia
nella luce di un telegiornale
in mezzo ad un padre una madre ed una figlia.

Sulle briciole della tovaglia
i Re Magi mangiavano a scrocco
un prete convinto dallo scirocco
ripensò a quello che aveva fatto
e trovandosi sotto il giudizio
nè di un Dio nè di un tribunale
disse vino al vino pane al pane
era meglio andare a puttane.

Nella giungla scomposta del letto
una donna senza un difetto
si incastrò dentro ad una ruga,
scelse la morte come unica fuga.

Nel girone dei rivoltosi
comunisti pieni di baffi
rigirandosi verso la bora
sentirono il vento prenderli a schiaffi
e per non dargli la soddisfazione
fecero finta di non sentire
chi strinse i denti, chi i pugni
chi il rosario prima di morire.

Un giovane marinaio
nel mare che fa paura
si travestì da scimmia ridente
dentro al libeccio di una puntura.

Si svegliò sopra uno scoglio
a contemplare le proprie idee
aspettò il vento ma passò l'onda
tinse di lacrime tutte le vele.

Alessandro Mannarino

Il Timone

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