mercoledì 30 giugno 2010

Visioni contrastanti

La domanda iniziale è: come si può sperare di avere un nuovo cambio di politica se i due che hanno in mano questa politica dicono cose opposte?
Ieri Obama ha incontrato re Abdullah, re saudita, e dopo aver discusso di molte tematiche relative al mondo arabo in genere si è soffermato sul problema palestinese auspicando la realizzazione di uno stato arabo a fianco di quello ebraico in breve tempo. Affermazione sicuramente molto importante che però prende un altro peso se si sapesse (beh ve lo dico io quindi lo sapete) che i sondaggi dicono che i sauditi vorrebbero un Obama più duro nei confronti di Netanyahu. Beati loro che ancora ci credono; avviso per i sauditi: OBAMA E’ IL LUCIDA SCARPE DI NETANYAHU.
Sempre ieri George Mitchell, inviato statunitense per il Medio Oriente, si è detto molto deluso della politica di Netanyahu (Bibi per gli amici) perché non è in un’ottica di dialogo con i palestinesi (Mitchell ha scoperto ieri l’acqua calda). Fonti ebraiche, Ha’aretz, ci precisano anche che secondo Mitchell il contenuto degli ultimi colloqui è stato sempre su questioni marginali come ad esempio: acqua (Mitchell di Palestina non ne sa niente perché l’acqua là non è un problema marginale), le relazione economiche tra Israele e futuro Stato Palestinese e lo sviluppo della “cultura della Pace” nel futuro Stato arabo. Già l’idea che Netanyahu si permetta di usare i termini “cultura di pace”, lui che è un assassino, un boia e il primo a dover essere accusato di crimini di guerra, fa vomitare, ma ci fa capire come gira il mondo.
La situazione dunque è questa: ognuno dice la sua sulla Palestina, chi potrebbe fare qualcosa (Obama) dice il contrario di quello che effettivamente accade, si perde tempo e la gente muore.
michael

martedì 29 giugno 2010

La quotidianità è violenta

Sembra siano stati i Los Zetas, gruppo paramilitare che si autofinanzia con narcotraffico e sequestri a uccidere ieri il candidato del PRI alle elezioni per la municipalità di Tamaulipas, città di frontiera con gli Stati Uniti e con una costa sul Golfo del Messico, cioè la città ideale per vendita illegale di armi, droga, mercato nero in genere e attraversamento illegale delle frontiere. È dal 1929 che il PRI comanda ed è da pochi anni, da quando Calderon ha promosso la guerra contro la droga, che la malavita regna sovrana lasciando paura e feriti ogni giorno.
È chiaro ed evidente che in un clima come questo tutti i candidati sbandierano la loro lotta a favore della legalità e della giustizia, la loro lotta contro i malavitosi che finiranno (chiunque sia eletto), a loro dire, tutti in carcere. Il candidato del PRI però oltre a essere stato molto più deciso degli altri a presentare questa sua posizione a favore del “bene” pubblico ha anche alle spalle una storia da portare avanti 81 anni di governo del suo partito, un partito che ha fatto la storia del Messico.
Un paese che però ha visto modificare la sua storia, dimenticando le sue origini, fino a poco tempo fa (ora sono stati ripuliti) si trovavano su siti internet di annunci di lavoro messicani avvisi tipo questi:

“Lavoro professionale e pulito al 100%. Nessuna possibilità per voi di essere coinvolti. Pagamento: 30 % all'accordo e il restante 70% a lavoro eseguito.”
“Sicario, ex militare, professionale e discreto, organizza il lavoro e lo esegue in meno di dieci giorni. Prezzi a partire da 6.000 dollari.”
“Assassino professionista, colombiano, soluzione immediata ai tuoi problemi, esperto nella sistemazione della scena del delitto. Nessuno sarà coinvolto. Faremo passare tutto come se fosse stato un infarto, un furto o un incidente. Sistemiamo tutto dalle infedeltà coniugali al regolamento di conti. Lavoro in Sudamerica e Europa.”

Non c’è bisogno di altri commenti.
octavio

lunedì 28 giugno 2010

Terrorismi e Dittature

Il 90% ha votato sì alla nuova costituzione kirghiza che dà più poteri al parlamento e ne toglie al presidente, un 90% che fa brillare gli occhi alla Otunbayeva perché può usare questo risultato per dire che il suo paese è unito e non più una dittatura. Questo risultato se può davvero farci credere che la situazione stia migliorando, dall’altro porta avanti teorie piuttosto oscure sulla politica di questo golpe che ha distrutto una dittatura mettendone al potere un’altra.
Medvedev, il sottoposto di Putin, si è detto preoccupato, teme che ci siano nuovi scontri se non la vera e propria nascita di atti terroristici dovuti ad estremismo.
Ovviamente si tira sempre in ballo il terrorismo quando non si sa cosa dire e quando si cerca di difendere una persone rispetto ad altri. Si cerca di diffidare le persone dicendo che sono o dittatori o terroristi. Intendiamoci, entrambe le categorie sono da criticare e attaccare, ma ormai sono termini troppo sbandierati per poter davvero creare uno scandalo. Si accetta passivamente il fatto che uno sia terrorista, non fa (a noi che siamo nel quieto vivere) quasi più paura. A settembre il Kirghizistan vedrà nuove elezioni amministrative e a ottobre 2011 ci saranno le presidenziali, dovremo dunque aspettare fino a quel momento per vedere di che pasta è fatta la paladina della democrazia, Rosa Otunbayeva.
octavio

domenica 27 giugno 2010

T(h)ank you

La notizia è strana e, per me, abbastanza incomprensibile, degna però di menzione. Giovedì gli organi direttivi del Likud hanno approvato all’unanimità (beh ovvio tutte pecore che seguono un pazzo) di continuare gli insediamenti in Cisgiordania dopo la scadenza del blocco degli insediamenti prevista per il prossimo 26 settembre.
Questa decisione segue la teoria (folle) che vede necessario e giusto “continuare a costruire la Erez Israel (Grande Israele) nel Negev, nella Galilea, nella Grande Gerusalemme, in Giudea e Samaria”. Cito parole loro quindi per loro c’è ancora Giudea e Samaria, preoccupante? No, solo sconcertante.
La notizia è incomprensibile perché non capisco dove sia il blocco degli insediamenti, quale 26 settembre bisognerebbe aspettare? Israele non ha mai cessato di costruire. È una vita che ve lo ripeto, forse vi ho stancato, ma è necessario dire la verità: se un giorno non costruiscono una casa comunque costruiscono il muro, comunque costruiscono recinzioni, comunque ammazzano o arrestano gente: questa non è blocco degli insediamenti.
In uno Stato dove anche il cambio tra ora solare e ora legale viene deciso solo dopo che le Autorità Palestinesi hanno precisato il loro per non modificare l’ora nello stesso giorno cosa mai di buona può fare?
Quale futuro voi vedete?
michael

sabato 26 giugno 2010

"Recen por mí y que Dios bendiga a Jamaica"

Dio dovrebbe benedire sempre uno stato, tutti i giorni uno nuovo! D’accordo che quello è il suo lavoro ma perché non lo si lascia un po’ stare? Forse si è anche un po’ rotto di benedire stati, eserciti, ladri, malfattori, dittatori, usurpatori, menefreghisti, mafiosi, cioè tutti coloro che ogni volta che c’è qualcosa che può danneggiare la loro immagine per far bella figura tirano fuori Dio.
Non voglio inoltrarmi in discussione teologiche dico solo che se un Dio c’è allora credo e spero abbia a cuore prima i veri sofferenti e quindi che non benedica la Regina, gli USA o la Jamaica di Coke (il resto della Jamaica sì) come in questo caso.
Coke è sempre il leader del narcotraffico e traffico di armi tra Stati Uniti e Jamaica che aveva ricevuto condanna di estradizione (che l’attuale premier aveva inizialmente rifiutato perché probabilmente i cartelli della droga a uno Stato sono utili) e per salvarsi aveva creato una guerriglia nel quartiere più povere di Kingston che ha portato a 76 morti.
"Todos en el país han sido afectados de manera adversa por el proceso que ha rodeado a mi extradición y espero que mis acciones hoy contribuyan en algo a sanar a todos los que han sufrido y que sean beneficiosas para la comunidad de Tivoli Gardens" questo ha detto dopo l’arresto in un comunicato stampa; scusate ma l’unico commento è VAFFANCULO. Perché le scuse sono vane se per salvare la tua pelle mandi a morte 76 persone.
Guardate però che è facile attaccare un ladro e un assassino come Coke, nessuno lo fa, nemmeno ci pensa di farlo, con tutti i leader del mondo che quotidianamente gestiscono eserciti di pace(morte) in giro per il mondo. È facile parlare di chi è cattivo nell’immaginario comune, difficile pensarlo di chi legifera o governa uno Stato.
octavio

venerdì 25 giugno 2010

Gimme Freedom

Oggi il Canada diventa famoso; superando la fama per la bellezze naturali tutto il mondo ha le sue telecamere puntate per il G20 che oggi inizia. Un G20 sicuramente importante, soprattutto per la situazione economica mondiale e anche per i disastri naturali accaduti, e che si è ampliato a 20 solo perché nuove potenze orientali si affacciano alla porta del dominio politico mondiale, le superpotenze occidentali (alcune non geografiche ma di spirito) hanno capito che bisognerebbe dialogare con l’Oriente che cresce per poter sperare in un futuro migliore. La realtà però ci insegna che non è un dialogare ma un cercare di assoggettare l’Oriente nascente.
La speranza è che si ragioni per un vero nuovo sviluppo, o forse davvero oggi bisognerebbe dire una vera e propria rinascita. Una volta ho visto una manifestazione in un cui si diceva pressappoco: “Non salvate le banche, Salvate la gente!”. Ecco questa non è utopia, o meglio lo è fino a che il mondo ragionerà per statistiche; lo è fino a che avremo l’idea che fondamentale è prima di tutto il mio interesse e poi, se c’è spazio e tempo, arrivano gli altri; lo è fino a che al mondo gli USA continueranno a decidere, soli e indisturbati, della politica mondiale.
Il mondo chiede un aiuto, il G20 sarà un banco di prova per i rappresentanti mondiali. Invito tutto il mondo a saper giudicare con spirito critico e attento le decisioni che varranno prese; sempre che ne vengano prese…
octavio

giovedì 24 giugno 2010

Guerra e Pace

One soldier shows me the list of new regulations the platoon was given. "Patrol only in areas that you are reasonably certain that you will not have to defend yourselves with lethal force," the laminated card reads. For a soldier who has traveled halfway around the world to fight, that's like telling a cop he should only patrol in areas where he knows he won't have to make arrests. "Does that make any fucking sense?" asks Pfc. Jared Pautsch. "We should just drop a fucking bomb on this place. You sit and ask yourself: What are we doing here?"

Rolling Stones 1108/1109 from July 8-22, 2010, on newsstands Friday, June 25.

Questo è solo uno stralcio, molto misero della lunga intervista al comandante capo delle truppe in Afghanistan Stanley Mc Chrystal. Piccolo e breve ma molto significativo soprattutto ora che sappiamo che è stato rimosso dal suo incarico dopo questa lunga intervista che ha molto fatto incazzare Obama e il suo gruppo di lavoro, se andate a leggerla noterete che Mc Chrystal non si dimentica di citare proprio nessuno. Dopo lo scandalo lui dice che è stato un errore che non doveva succedere, ma ormai la frittata è fatta e Obama non può tollerare che si aggiungano problemi alla miriade di problemi che già ha, quindi lo elimina che fa prima.
Lo toglie dall’incarico perché ha criticato il metodo di guerra che deciso il Nobel per la Pace (si lo so, guerra e pace vicino creano confusione ma ormai il mondo gira così). È proprio questo il problema, ha detto cose che non doveva dire perché il mondo deve continuare a credere che i soldati americani non fanno la guerra e quindi Obama si merita il Nobel per la Pace. L’esercito non è là a crepare sotto il fuoco nemico o amico ma è la per portare la pace con il mitragliatore in mano. Le sue dichiarazioni poi potrebbero anche far infuriare altre nazioni che potrebbero togliere il loro contingente militare (Obama, tranquillo! L’Italia sarà sempre con te quando si parla di colonialismo) e a Obama questo fa ancora più incazzare perché lui che è Nobel manda a morte tutti gli eserciti del mondo non solo i suoi, così a fine anno la conta dei morti americani è minore perché sono morti altri e lui può fare le sue statistiche dimostrando che si muore meno.
Questo è il problema, noi viviamo di statistiche, di numeri, no di persone.
octavio

mercoledì 23 giugno 2010

ABITUDINE

Quella notte dormì male;  un sonno disturbato, agitato, e non era da me. Non era da me. Avevo sempre avuto un sonno tranquillo, sempre.
Arrivai al lavoro sperando  che le cinque arrivassero presto. Non volevo essere lì. Volevo tornare a stare da solo, a casa mia.
Mentre sistemavo delle carte distrattamente mi caddè l’occhio su una busta appoggiata lì accanto. Sopra vi era il mio nome. Non capivo perché era lì. Cosa ci faceva una lettera per me sopra alla mia scrivania? Non doveva essere lì. Non doveva stare lì.
Decisi di buttarla senza leggerla. Ma qualcosa me lo impedì e la cosa più terribile è che non so spiegare cosa sia stato ad impedirmelo.
Aprì la busta e decisi di leggerla.
“Caro giudice, anzitutto volevo scusarmi se l’altra volta l’ho disturbata fuori dal suo orario di lavoro, ma era l’unico modo per farmi ascoltare da lei. So di averla turbata e ciò mi dispiace.
Penserà che io sia una pazza, o una squilibrata, ma non è così. Ho solo molto a cuore i miei clienti.
So che lei non vuole sentire ragioni, e so che lei applica la legge solamente, ma le chiedo di ragionare prima di farlo. Non le viene mai la curiosità di chiedersi perché una persona ha agito così? Cosa spinge un essere umano a rubare o a commettere un reato?.
La prego, signor giudice, di porsi queste domande, di non essere solo una macchinetta che applica una norma. Le chiedo di essere umano.
So che le parole non hanno molto peso, quindi le faccio una proposta: venga con me domani alle otto in un posto e forse dopo potrà almeno ascoltare quello che ho da dirle. Trova l’indirizzo allegato a questa busta.
Domani le spiegherò tutto. La prego di fare uno strappo alle centinaia di regole che si è costruito perché non le succederà nulla se per una volta fa un eccezione.
Mi scuso, nuovamente, per il disturbo, ma so che la vedrò domani. A presto. “
 Guardai dentro la busta e vi era l’indirizzo di un quartiere poco raccomandabile a mio parere. 
Rimasi cinque minuti immobile con il foglio in mano. Perché stava capitando a me? Era pieno di giudici là fuori,  alcuni più valorosi, più eroici di me. Conoscevo almeno 4 o 5 giudici che avrebbero pagato per far valere i loro ideali con una persona così. Perché toccava a me?
Perché stava succedendo a me?
Chiusi tutto, riordinai la mia valigetta e andai a casa. Era la prima volta che uscivo prima dal lavoro. La prima volta. E di nuovo la colpa era di quella donna.

…..continua…

Indignazione e morti

Il blog si era già soffermato su l’idea di fanta-politica che spesso si trova un po’ dappertutto in giro per il mondo, oggi voglio darvene un altro esempio, e lo faccio in modo molto indignato, spero che anche in voi salga la rabbia che oggi ho.
Ehud Barak, ministro della Difesa israeliana, un ministro e che dovrebbe difendere quindi il più grande militare che Israele abbia sul suo territorio. Ha avuto un incontro con Ban Ki-Moon e all’uscita ha dichiarato che ha proposto al Segretario Generale di sospendere il piano di un’inchiesta indipendente per l’attacco a Freedom Flotilla.
Avete capito bene, ha proprio chiesto di sospendere un’inchiesta che sarebbe necessaria e obbligatoria almeno per quei morti che ora non sono più qui e che solo volevano aiutare altra gente che sta morendo.
Questa è la faccia tosta degli israeliani, loro sono capaci solo di comandare e si sentono in diritto (vedi tutte le citazioni che io o momò abbiamo fatto sul pensiero comune che circola in Israele) di no chiedere scusa o di non subire inchieste, loro hanno il diritto di fare tutto ciò che vogliono, loro hanno il diritto anche di ammazzare.
Staremo a vedere cosa succede, staremo a vedere che peso daranno la Nazioni Unite a questa richiesta. Io mi limito oggi a dire che è scandaloso e angosciante che il mondo giri in questo modo.
michael

martedì 22 giugno 2010

Giochi di potere

“Ho parlato con il presidente Russo riguardo a ciò che si può fare per migliorare l’asse Polonia-Russia per espandere la sfera della nostra cooperazione”. Questo lo ha detto Komorowski, colui che si sta “scontrando” con Kaczynski, fratello gemello del presidente morto, e che troverà forse vittoria nel ballottaggio del 4 luglio. Nessuno ha ancora fatto chiarezza sul catastrofico incidente che ha visto la morte, oltre del presidente e della moglie, anche di alcuni ministri e dell’equipaggio. È strano ma noi avevamo già detto che qualcosa di losco c’era, ora mi sente di dire che è ancora più pressante la presenza della Russia in questo intrigo di Stato.
Komorowski entra di diritto in questo gruppo di interessati al potere, lui che ha già preso contatti con la Russia e sa già che cosa chiedere, cosa pretendere, cosa dover dare in cambio. La sinistra polacca stupisce con un 13% inaspettato (segno che forse qualcosa sta cambiando nella gente) ma fino a che tutta la politica sarà organizzata solo su favore e piaceri clientelari (che portano anche all’uccisione di persone scomode) solo pochi, decisi e attivi avranno lo spiraglio di capovolgere il sistema.
octavio

in bocca al lupo

In bocca al lupo a tutti i ragazzi che iniziano oggi l'esame di Stato, la vecchia Maturità. Perchè sia un'occasione per crescere e non un ostacolo creato da professori vecchi e senza sogni. In bocca al lupo perchè dopo questa prova affronteranno o un mercato del lavoro chiuso o un ambiente universitario che farà il possibile per scoraggiarli. In bocca al lupo perchè tutto questo si può, e si deve, in qualche modo cambiare... anche grazie a voi.
IoLiOdioINazistiDellIllinois

lunedì 21 giugno 2010

Capacità critiche

I giornali ci dicono questo oggi:

1. Netanyahu: “Israele cercherà di mantenere fuori le armi da Gaza e il materiale che Hams usa per preparare e perpretare attacchi terroristi contro Israele e i suoi civili. Tutti gli altri prodotti saranno permessi a Gaza”.
2. Obama: “Il cambio di politica annunciata dal Governo d’Israele migliorerà la vita per la gente di Gaza e noi continueremo ad appoggiare questo sforzo”.
3. Radwan (funzionario di Hamas): “Hamas rifiuta questa decisione. Questo è solo un tentativo di mettere a tacere l’ira internazionale per il blocco della Striscia di Gaza”.

I giornali dunque ci presentano tre personaggi che passano il primo per un santo, il secondo per il vero difensore della pace (ha pure il premio Nobel), il terzo per un terrorista incallito che non sa più cosa dire. Questa è l’opinione che passa dai quotidiani e che viene mandata in giro per il mondo. In primo luogo a nessuno è venuto in mente di ricordare che questa apparente apertura dei confini di Gaza via terra avviene dopo la morte di 10 civili che cercavano di portare aiuti via mare (il quale mare rimane tuttora bloccato), in secondo luogo nessuno si è preso la briga di informare la gente riguardo la seconda parte della dichiarazione di Netanyahu, solo internet l’ha fatto. In questa seconda parte si legge che Israele si prende il diritto (come sempre se lo arroga da solo perché loro sono il popolo prescelto quindi a chi dovrebbero chiedere permesso?) di proibire tutti quei prodotti da costruzione di “doppio uso”, cioè quei prodotti che, con l’inventiva umana, possono comunque essere usati per creare armi. Io mi permetto di dire che anche l’involucro in plastica di una biro può diventare facilmente un’arma; fate voi i vostri calcoli e cercate di capire quanti camion passeranno da quella frontiera. Io credo ne passeranno 3 o 4 filmati dalla tv internazionale (ma con materiale inutile per il miglioramento della vita a Gaza) così al mondo si farà credere che Netanyahu è un santo e Obama ancora di più.
michael

domenica 20 giugno 2010

Ce l’abbiamo fatta

Oggi non parlo di Palestina, rubo la notizia a Octavio e scrivo io, perché è per la memoria di colui che mi ha ispirato il nome, Michael, che pubblico il mio post. Dopo 12 anni di inchiesti, indagini, processi si è arrivati alla conclusione del fascicolo Bloody Sunday. Si è arrivati a ciò che si sperava e cioè a definire l’azione militare ingiustificata e a definirla come insesata. Si è dimostrato che i soldati aprirono il fuoco su di una folla inerme che non iniziò a sparare per prima e che alcuni dei morti caduti nel lontano 20 gennaio 1972 stavano scappando a aiutando altri feriti. La barbarie dell’esercito è stata smascherata soprattutto dopo il rapporto Widgery che aveva scagionato tutti i militari. AVEVANO SCAGIONATO DEGLI ASSASSINI SOLO PERCHE’ ERANO CON LA DIVISA DELL’ESERCITO.
Il caso vuole che questa notizia arrivi giusto quando La Corte di Appello di Genova condanna l'ex capo della polizia Gianni De Gennaro a un anno e quattro mesi e l'ex dirigente Digos Spartaco Mortola a un anno e due mesi per induzione a falsa testimonianza, oltre all’arresto di 25 esponenti della polizia per falsa testimonianza e lesioni gravi nella famosa scuola Diaz. Più di 30 anni di distanza ma la medesima situazione. Situazione che si vede oggi anche in Palestina, Honduras, Cecenia, Sri Lanka, Darfur, Zimbabwe…
michael

Scaricami!

La musica è cultura: la cultura è un diritto. Tutti noi probabilmente abbiamo una nostra canzone preferita, tutti noi pensiamo che questa canzone dovrebbe essere insegnata a scuola per il suo messaggio, o per il semplice fatto di essere un'opera d'arte al pari di un quadro di Picasso. E questo lo pensa anche Pierpaolo Capovilla, cantante del gruppo Indie Rock Il Teatro Degli Orrori, che in una recente intervista ( http://www.gotham-tv.com/music/teatro_degli_orrori. html ) dice di considerare legittimo il Download gratuito della musica. "Il downloading selvaggio, per quanto illegale, secondo le normative vigenti, è autodifesa economica. Se non arrivi alla fine del mese, come fai? Se tu hai fame di musica e di cultura (perchè non è solo musica, su internet c'è anche cinematografia, puoi scaricare libri, eccetera) scarichi; non è vero che è un furto, perchè il furto lo opera la società, quando ci manda a lavorare 10 ore al giorno e ci dà 900 euro. Parliamoci chiaro: prima viene la società e poi vengo io."
Se uno non ha i mezzi economici per acculturarsi, per i libri ci sono le biblioteche; per i film le videoteche; per la musica? Non ditemi le discoteche, perchè quella è un'altra cosa... Ci resta solo Internet.
E i nostri cari amici cantanti di successo per contrastare il download alzano i prezzi dei CD. Io dico: ma se un CD costasse 5 euro, io lo comprerei, non lo scaricherei. Invece mi costa 25 euro, che francamente non ho sempre sottomano; allora, perchè non diminuire questi prezzi?
Un'altra soluzione è offerta dai cosiddetti gruppi emergenti, che, seguendo l'esempio dei Radiohead, mettono sul proprio sito Internet il nuovo album, scaricabile con un offerta libera, che può essere di 0 euro come di 30. Oppure, seguiamo la logica di mercato e andiamo a comprarci i CD che ci consigliano le radio.
zecca

Foto edoardo danieli

sabato 19 giugno 2010

Mon fondamentalisme mis à nu

Inizio con due ringraziamenti, il primo va alla redazione di Nessun Dorma che mi ha permesso di tornare, solo per una volta, dopo il mio abbandono (segno di apertura mentale e amicizia); il secondo a micheal sia per il nome che ha scelto (lo ammiro per questo) sia per il lavoro che ha deciso di svolgere. Accetto con un sorriso la sua accusa di integralismo verso di me e rispondo con un esempio che tutta la stampa ha fatto risaltare per l’intolleranza che il mondo israeliano ogni giorno di più dimostra anche verso i suoi stessi fratelli.
Si sa che il mondo ebraico ha al suo interno la realtà ultraortodossa (già il nome è tutto un programma) realtà che ha sempre confermato la sua unica fede nella Torah superiore anche, a loro dire, della legge umana e civile; per questo motivo in Israele esistono scuole strettamente ultraortodosse divise per sesso dove si insegna anche per 8 ore il giorno lo studio della Torah (poi non stupiamoci se sono tarati di mente). Si sa anche che storicamente il mondo ebraico si divide in Ashkenaziti e Sefardati a seconda della provenienza della famiglia ebraica, se da oriente o occidente. Ieri 100mila (ripeto 100mila) ultraortodossi hanno manifestato per le strade di Gerusalemme, alcuni sono pure stati arrestati, per manifestare il loro odio verso la Corte Suprema israeliana che è intervenuta per la chiusura della scuola ultraortodossa di Immanuel (paesino sperduto e pieno di coloni). Per quale motivo la scuola dovrebbe chiudere? Perché in quella scuola femminile le figlie di sefarditi non possono entrare, il perché di questo fatto lo lascio alle parole di una madre askenazita ultraortodossa: “è come mettere americani e africani insieme: non possono studiare nella stessa classe per via della loro differenza mentale”. O se volete rimanere ancora più sconvolti dall’integralismo ebraico: “Solo bambini puri possono andare alla nostra scuola. Le bambine sefardite hanno la televisione a casa mentre noi ashkenazi parliamo solo Yiddish. Le bambine sefardite hanno una pessima influenza sulle nostre figlie.”
A micheal posso solo dire che questo è integralismo non il mio dire o ribadire o essere convinto che il mondo intero vuole vedere i palestinesi morti e gli ebrei vincitori, il mio ribadire che nel mondo i veri neonazisti sono questi.
momò

venerdì 18 giugno 2010

Occhio per occhio, dente per dente

Il premier Otunbayeva è andata nel sud del paese, per calmare le tensioni (lei che ha fatto morire centinaia di persone con il golpe che l’ha messa al potere adesso va sedare gli animi), va al sud per vedere com’è la situazione e aiutare gli sfollati. Sfollati è un brutto termine ma in questo caso è d’obbligo essendo che le loro case sono state distrutte o date alle fiamme; sfollati si intende 400mila persone che si sono spostate verso l’Uzbekistan, persone che non hanno un luogo dove dormire, non hanno mangiare e non hanno dove bere. Sfollati = destinati a morire.
Vi lascio alcune testimonianze raccolte tra i superstiti di quello che tutto il mondo chiama il peggior massacro etnico che il Kirghizistan abbi amai visto.

“Non si può confidare nell’esercito e nella polizia, hanno trasformato Osh in un cimitero. Abbiamo nascosto le ragazze nei seminterrati e nelle cantine perché non venissero violentate.”

“Non abbiamo ricevuto nessun aiuto. Stiamo dormendo nella strade con i nostri bambini, anche sotto la pioggia, da cinque giorni, nessuno viene. La gente ha fame e sete e non ci sono medicazioni per i feriti”.

Questo gli sfollati, intanto a Osh vengono create barricate fra la parte in cui vivo gli uzbeki e la parte dove vivono i kirghizi. Altri muri vengono costruiti, il mondo non sa più cos’è il dialogo, si ragiona solo con il sangue.
octavio

giovedì 17 giugno 2010

Giornate mondiali (giornate di sangue)

Il mondo ricorda l’Africa, il mondo ricorda il pallone da calcio e così nascono i mondiali in Sud Africa, tutto il mondo ha ricordato l’evento storico di questi mondiali come l’inizio di una nuova era e una nuova vita anche per il popolo africano, un modo per scongiurare il regime razzista ormai superato.
Nessun Dorma si unisce a tutte quelle persone che ricordano il massacro di Soweto, cerchiamo anche noi, ora che ci siamo fatti le ossa di ricordare per non dimenticare: 16 giugno del 1976, circa 600 studenti furono massacrati dall’esercito del regime razzista. Altri 1500 furono feriti. Il primo a cadere fu il dodicenne Hector Petersen, che divenne così uno dei simboli della lotta che avrebbe portato, diciotto anni dopo, alla fine del regime segregazionista introdotto nel 1948. Nel 1991 l’Organizzazione dell’Unità africana decise di ricordare l’accaduto proclamando il 16 giugno ‘Giornata internazionale del bambino africano’.
Ecco allora, chi si ricorda dei bambini africani? Chi ha davvero un interesse (e qui parliamo a livello di istituzioni, non di singoli cittadini o volontari che si spaccano letteralmente la schiena per poter portare un minimo sollievo in una enormità di bisogni) per l’Africa? Esisterebbero così tante multinazionali straniere dedite all’aspirazione del petriolo, alla raccolta di pietre preziose, allo sfruttamento intensivo del territorio, alla raccolta di uranio se davvero ci fosse un reale interesse allo sviluppo di una popolazione, di uno stato, di una nazione e di un continente?
Il potere rende pazzo chi lo ha e ammazza chi a lui è sottomesso, volente o nolente. Nessun Dorma propone di modificare la dicitura proposta per la giornata del 16 giugno:
‘Giornata internazionale del bambino africano’ e dei suoi genitori sfruttati dal mondo occidentale che pensa solo ai soldi.
In Africa è prassi normale (vedi le industrie sopra citate) dare le perle ai porci.
Il Timone

mercoledì 16 giugno 2010

Amerei la vita, se avessi un modo

Sono molto orgoglioso e contento, felice che il mondo (mai l’italiano che è ignorante) parigino abbia deciso di dedicare un’area cittadina al grandissimo poeta Mahmud Darwish, chi non lo conosce non sa cosa, fino a ora, si è perso; poeta della Palestina ha saputo raccontare l’amaro e il dolore uniti alla forza dell’uomo, capolavoro tutto ciò che ha scritto. Alla presenza del portavoce palestinese Abbas è stata scoperta la targa e Parigi è così finita su tutti i quotidiani palestinesi e arabi in genere.
Sono felice e mi sento di correggere, e forse un po’ attaccare, la parole che momò usò quando si parlò della targa dedicata a Ben Gurion sempre a Parigi; non attacco la descrizione che diede di Ben Gurion quella la condivido in pieno attacco il suo, forse in quell’occasione un po’ troppo esagerato, integralismo, alla fine la Francia per corregger il tiro qualcosa per i palestinesi l’ha fatto, momò ha dunque esagerato. Il problema però oggi è un altro: se da un lato sono contento per l’onorificenza data a un poeta importante, dall’altro non ha significato dare lo zuccherrino a tutti. Non ha significato fare due piazze con due rappresentanti importanti del mondo israeliano e palestinese. Bisogna lavorare e lottare in tutto il mondo per una pace duratura.
micheal

“Hai ragione. Hai ragione: abbiamo bisogno urgente della prima fede e del primo fuoco. Abbiamo bisogno della nostra semplicità. Abbiamo bisogno del primo insegnamento della patria: Resistere con tutto ciò che possediamo di tenacia ed ironia. Con tutto ciò che possediamo di furore. Nei momenti critici aumentano le profezie. Ed eccomi vedere il viso della libertà accerchiato da due ramoscelli d’ulivo”. Lo vedo sorgere da un sasso”.

Maĥmud Darwish; Parigi 05/08/1986

martedì 15 giugno 2010

Chi si occupa di Gaza? e la Cisgiordania?

Nessuno o pochi continuano a ricordarsi del massacro nelle acque di Gaza compiuto da militari israeliani e voluto da Netanyahu, nessuno ha detto o raccontato che le marce per la pace in questi giorni sono riprese in Palestina (con la presenza anche di stranieri) e che le stesse sono state interrotte e i manifestanti sono stati brutalmente picchiati. Nessuno lo ha detto, neanche quelli che continuano a interessarsi del problema di Gaza. Come ci si può interessare solo di Gaza? Chi abita in Cisgiordania ha meno valore? Se si vuole parlare di Palestina io sono il primo a sostenervi tutti, ma abbiate il cuore per capire che il sangue scorre su tutto il territorio palestinese, o ci deve essere sempre un morto per potervi far parlare?
Mentre che la gente in CISGIORDANIA veniva picchiati, Netanyahu faceva le sue solite, ridondanti e inutili dichiarazioni per cui ora si istituirà una commissione pubblica con due osservatori stranieri (poi vedemo anche la nazionalità) per studiare l’attacco alla Freedom Flottila.
Chi si occupa di Gaza dovrebbe subito dire, ovunque, che il mondo grida già alla vera democrazia mediorientale israeliana solo perché il suo premier ha detto che istituirà una commissione, e ci metterà dentro due stranieri; il mondo crede che lui sia magnanimo, chi si occupa di Palestina deve gridarlo che lui è un boia, senza troppa paura, deve gridarlo!
Passiamo alla nazionalità, Netanyahu ha già detto che si accorderà con Obama (ma va?!) per trovare in breve tempo un accordo sulla formazione della commissione. Guardate forse i due stranieri non saranno statunitensi (io lo dubito fortemente) ma sicuramente saranno due che si venderanno ai due più grandi organizzatori di guerre nel mondo per dire che Israele quando attaccò rispose a fuoco nemico.
Chi si occupa di Gaza deve dire allora che il nobel per la pace è un militare che solo perché ha il nobel non scende in trincea e manda a morire gli altri.
micheal

lunedì 14 giugno 2010

2060 (appello di giugno)

Il professor Saccentis, docente di storia del 2000 all'università unica del centro nord (nata dopo gli innumerevoli tagli all'istruzione pubblica) interroga lo studente Traminer, che si trova bene tra i 10 e 12 gradi. Luogo: Pale di San Martino.

Saccentis: bene, mi fa piacere che qualcuno si sia presentato al primo appello estivo, di solito qui in quota nessun studente ardisce...
Traminer: in effetti professore ci sono abituato...
Saccentis: ottimo, vediamo... mi parli dell'involuzione della libertà di stampa nella prima decade del 2000...
Traminer: tutto ebbe inizio con il progressivo controllo da parte di un solo soggetto (noi non pronunciamo più il suo nome per tutto il male che ha fatto al nostro stato) di televisioni e gironali, qualche mezzo d'informazione ancora contrario a Lei-sa-chi fu accusato di traviare l'informazione, di pubblicare l'impubblicabile. Poi fu la volta dell'informazione su internet, pensi che non si poteva neppure trascrivere un esame come questo!
Saccentis: già, non ci siamo più del tutto ripresi dagli anni di governo di Colui-che-non-deve-essere-nominato...
Traminer: un pò di speck, professore?
Saccentis: ma si, ha anche del vino?
Traminer: certo... (versa il vino e affetta lo speck)

Sperando di poter ancora raccontare le avventure del professor Saccentis, mi unisco all'appello di tutti coloro che vogliono fare informazione, dare un giudizio, esprimere un'idea, insomma coloro che difendono la democrazia, affinchè la "legge bavaglio" sia arrestata. Chi ama questa terra e non desidera vederla precipitare nuovamente sotto dittatura si unisca a questo coro.
IoLiOdioINazistiDellIllinois

La follia omicida umana

Lei, la nuova capa, aveva detto che tutto era sistemato, lui, il diseredato, aveva detto che non si sarebbe fermato, l’altro, Putin, aveva benedetto i morti.
Ieri il caos calmo è esploso: 100 i morti milioni i feriti (le agenzia mediche parlano di più morti però) tutti uzbeki, i rifugiati che sono appunto scappati in Uzbekistan, in maggioranza anziani, donne e bambini, avevano ferita da arma da fuoco e bruciature. I morti hanno ferite da arma da fuoco o sono stati bruciati vivi, morti non solo a causa dei rivoltosi, comandati da lui, ma anche a causa di un esercito comandato a distanza da lei che sparava sulla folla. Potrebbe sembrare un maxi intrigo amoroso, ma questi sono i dati che provengono dal Kirghizizstan che avevamo lasciato in una fase di stallo dopo il golpe che aveva destituito Bakiev (lui) e messo al potere la Otunbayeva (lei). Entrambi si danno la colpa a vicenda dell’inizio della follia omicida umana ma il fatto che da oggi è iniziato un coprifuoco di 24 ore su 24 nella città di Osh, quella maggiormente colpita, e gli uzbeki ancora in vita cercano di scappare, molto probabilmente, e per questo i feriti sarebbero ancora di più, senza andare a chiedere cure all’ospedale per paura di nuove ritorsioni.

Le violenze sembrano comunque non sedate per due motivi:

1. i kirghizi che non hanno mai accettato il golpe non si bloccheranno di certo qui dopo tutte le angherie subite.
2. l’esercito continua a sparare su qualsiasi persona dimostri l’intento di riaccendere la lotta.

Il mondo funziona solo sui morti, nessuno ha mai dato peso al problema Kirghizistan, nessuno ha mai voluto scoprire gli intrighi che celava questo colpo di stato, oggi, dopo che tutto il mondo si era accontento della dichiarazione di lei che diceva: “Tutto a posto”, nessuno nemmeno si ricorda dov’è il Kirghizistan e che cavolo era successo là qualche mese fa. Oggi nessuno da peso a questi morti.
octavio

venerdì 11 giugno 2010

Tremate, tremate, le (nuove) streghe son tornate!

Ne avevamo già parlato, avevamo già spiegato in dettaglio le teorie malefiche che dietro vi stavano. Oggi con rinnovato sdegno devo intervenite sulle nuove votazioni in Olanda che hanno portato maggiormente alla ribalta il partito xenofobo e antislamico per eccellenza, quello di Geert Wilders, quello per cui la Lega Nord a confronto sembra un covo di immigrati da estirpare. Il commento dopo aver scoperto di aver ottenuto 24 dei 150 seggi parlamentari è stato: "Più sicurezza, meno crimine, meno immigrazione, meno Islam questo è quel che l'Olanda ha scelto". In un paese che ha già messo al bando il velo integrale il Partito della Libertà (ahia, assonanze troppe vicine) propone la messa al bando del velo e del Corano e la chiusura di tutte le scuole musulmane. Teorie da folli che però seguono l’ondata xenofoba europea, loro sono sicuramente più esagerati ma niente di nuovo sotto il sole. Vorrei soffermarmi un attimo su un fatto di poco conto per molti, Wilders gira sempre con un giubbotto antiproiettile addosso, per ragioni di sicurezza dice lui. Il potere, il mondo politico, chi vuole avere le poltrone e vuole comandare sa bene come funziona; sono più le immagini delle parole che colpiscono. Vedere uno che gira con il giubbotto antiproiettile fa subito salire nella gente la paura del diverso e crea un mito su colui che sfida (senza timore) il mostro che dovrebbe ucciderlo. Il problema è che non abbiamo più capacità di giudizio, non sappiamo più farci una nostra opinione, rimaniamo sempre e solo legati alle stupidate che ci propinano.
octavio

giovedì 10 giugno 2010

Italia mia, benché ’l parlar sia indarno

Alla fine la dittatura "mascherata" si scopre. Informazione finita, parlamento definitivamente chiuso, in luogo della secessione dell'Aventino c'è oggi l'occupazione del Senato... tanto ormai non si usa più, una specie di centro sociale per ricchi. Non fraintendetemi, ogni protesta è giusta ma davanti al continuo salto del dibattito parlamentare non porta a nessun effettivo blocco decisionale. Se tutto va male, come andrà, neanche un post come questo sarà più scrivibile, leggibile, contraddicibile. Si preannunciano tempi sempre più difficili, senza democrazia, libertà, fantasia e dignità. Il re che questa generazione di folli muti ha eletto, quando ancora poteva evitare di farlo, è passato all'offensiva finale.
IoLiOdioINazistiDellIllinois

La vera rivoluzione deve cominciare dentro di noi. Che Guevara

Lo so, forse offendo troppo, forse sono troppo cattivo ma siamo di fronte a un folle estremista che porta il nome di Porfirio Lobo, attuale presidente del Honduras venuto al potere dopo il golpe di Micheletti, non è ridondante ripeterlo, è necessario per inquadrare la follia.
Arriviamo dunque al fatto: Lobo si è lamentato perché sembra che ci siano alcuni gruppi politici che starebbero organizzando un nuovo golpe (dio non voglia) ai suoi danni, un nuovo golpe non per tornare al vecchio ma per proporre ancora qualcosa di nuovo. La prima considerazione è che Lobo è un bambino, è inutile piangere! Come lui ha vinto con un golpe perché non possono esistere altri che facciano come lui? La seconda riguarda la mia affermazione “dio non voglia”, non tanto perché io ami Lobo ma perché la popolazione ha già sofferto troppo e ancora soffre, dio non voglia che soffra ancora per la bramosia di pochi. Ora però vi propongo le due dichiarazioni di Lobo dopo che la notizia di un nuovo possibile golpe si è diffusa in tutto il territorio nazionale: "Me quieren fregar, pero más bien se van a enredar conmigo porque jamás hay que olvidar que a toda acción hay una reacción" e ha aggiunto "Yo les digo que los tengo ubicados a todos, sé quiénes son, tengo la información y se han equivocado conmigo".
Per quanto riguarda la prima affermazione non mi stupisco da un presidente che ha sulla coscienza la morte di centinaia di civili e che ancora ordina l’uccisione di chi gli sta scomodo (chi scrive ha visto ucciso un suo amico in Honduras per questo) cosa altro di ci si potrebbe aspettare? Da carnefice si presenta e da carnefice morirà. La seconda è più preoccupante, anzi la seconda fa paura: il presidente conosce ogni mossa dei tre possibili golpisti, credete che conosca le mosse di solo loro tre se continua liberamente a uccidere chi non gli va a genio? Questo è un altro esempio di terrorismo di Stato.
octavio

mercoledì 9 giugno 2010

Chi dei due è Belial?


C’è chi dice due, c’è chi dice tre, poco importa il numero quando a parlare è Ahmadinejad tutti gridano al terrorismo, potrebbe anche dire qualcosa non contro Israele o prouranio che comunque si parlerebbe di terrorismo. Dopo l’attacco folle e ingiustificato (ormai non si può più perdonare) a Freedom Flottilla tutti hanno deciso di tentare, di sfidare la flotta d’Israele e vedere che cosa succedeva. Ripeto: tutti hanno aizzato Golia/Netanyahu, lo fa il premier iraniano e nessuno ha più voglia di “giocare”, se lo dice lui allora siamo davanti a puro terrorismo, perché lui non può mica fare provocazioni o entrare nel gioco, lui dovrebbe solo stare in galera.
Quindi se per tutti quelli che avevano sfidato Golia aveva detto che li avrebbero fermati tutti, e così poi hanno fatto (compiacendosi anche che uno degli ultimi è stato un abbordaggio dolce e semplice, sulla barca c’era un premio Nobel, ci mancava solo che uccidessero anche lui…!), adesso che lo dice Ahmadinejad la dichiarazione israeliana è: “Questa è una grave provocazione”.
Io continuo a pensare, la dichiarazione è di due giorni fa, quindi ho riflettuto a lungo, e a chiedermi come può uno Stato (Netanyahu, Ayalon & co. Per far dei nomi) avere così tanto la faccia di bronzo di non accorgersi di quanto siano provocanti e violenti loro, se Ahmadinejad è un terrorista Netanyahu non lo è? Ma non fatemi ridere.
micheal

martedì 8 giugno 2010

Ai posteri l'ardua sentenza

Solito zapping pomeridiano e mi fermo su di un programma per poco giusto il tempo di capire che è stata scelta una donna italiana a caso convertita all’Islam per poter essere distrutta dai moralisti perbenisti cristiani che erano lì solo per dire che il cristianesimo è meglio. Insieme a ciò un sondaggio assolutamente inutile e insensato proposto ai telespettatori dove si chiedeva se era giusto che una donna italiana potesse diventare musulmana, (l’80% ha risposto no) scusate ma io non sono libero di fare quel che voglio e credere in quel che voglio senza bisogno di chiedere consenso del mio agire a tutta Italia? Vari interventi dei più moralisti cristiani al mondo attaccavano ciò che è facile da attaccare (poligamia, velo o divieto di molte azioni) ma la povera malcapitata, italiana e non stupida, risponde a tutti a tono mettendo a tacere quelli che sbandieravano sui loro seni ben messi in mostra, si sa in TV le tette piacciono, un piccolo crocifisso. All’ennesimo attaccato portato avanti dalla vecchietta zitella, troppo zitella per stare zitta e fare più bella figura, sul fatto che il crocifisso in tutti i luoghi c’è e ci deve rimanere (la signora musulmana oltretutto risponde che lei non è mai stata d’accordo nell’eliminazione del crocifisso), un’altra signora musulmana fa una dichiarazione molto interessante: “Voi volete il crocifisso appeso, ma quanto seguite i comandamenti cristiani?”
E ha ragione, appena ce l’ho straniero, quello che fa paura siamo tutti cristiani, tutti forti della nostra fede che è sempre meglio dell’altra e capaci solo di criticare, pur non conoscendo, il diverso. Quando invece l’altro non è di fianco a te anche il modo di vita cristiano può andare a farsi fottere, perché poi è una rottura seguire delle regole precise, io penso solo al mio interesse, la religione la uso solo quando mi fa comodo e mi serve per diventare più bello agli occhi altrui.
micheal

lunedì 7 giugno 2010

Alziamoci e seguiamo “i Gatti persiani”!

Colgo l’occasione di riprendere alcune parole che ho letto l’altro giorno, scritte da Il Timone di questo blog. Veniva, in quell’occasione, citata una frase di Kafka che diceva che “Il compito sei tu. Da nessuna parte si vede un alunno”, per invitare tutti i giovani, ma non solo, ad alzarsi, a muoversi, a cercare di costruire qualcosa! Proprio a questo riguardo ho visto, l’altra sera, con alcune amiche, un film intitolato “I gatti persiani”, del regista Bahaman Ghobadi. Il film è ambientato in Iran, in cui persino fare musica rock è proibito, e racconta di ragazzi e ragazze che, nonostante questo, decidono di creare una band! Nel tentativo di riuscirci, questo gruppetto incontra notevoli difficoltà, ma nonostante ciò continua questo suo progetto. Quello che maggiormente mi ha colpito del film è stato proprio questo desiderio di lavorare insieme per creare qualcosa di bello e che fosse utile; infatti (e chi l’ha visto lo potrà confermare) ogni volta che cantano insieme vengono mostrate immagini dell’Iran, come atto di profonda denuncia. E questo, almeno a mio parere, serve proprio a dimostrare che, solo attraverso un gesto concreto, fatto da persone che vogliono riunirsi per operare insieme, si può tentare di cambiare le cose, iniziando proprio dal mostrare la verità in tutte le sue forme! Consiglio quindi questo film proprio come dimostrazione che è possibile fare qualcosa, anche quando si è semplici studenti o lavoratori, anche partendo da un gusto o interesse personale, volendolo però porlo a disposizione anche di altre persone. Inoltre un’altra cosa che il film sottolinea è che non sempre il risultato è quello che noi ci aspettiamo o pensiamo sia più opportuno ( chi infatti si aspetta “l’happy ending” credo rimarrà deluso..), ma comunque un risultato c’è e può essere decisivo per altre persone, e quindi ha uguale importanza!
小王子

L'ultima frontiera del bavaglio

Pare che da un po' di tempo i nostri politici non abbiano nessuna preoccupazione se non quella di riportarci alla preistoria, imbavagliando ogni voce fuori dal coro. Noi abbiamo sempre resistito, abbiamo visto cacciare Enzo Biagi e Daniele Luttazzi dalla TV e abbiamo preso in mano i giornali; abbiamo visto denunciare Repubblica per aver rivolto 10 domande al Sovrano e abbiamo preso in mano (?) i Blog.
E ora?
Era da dirsi: il Senato ha approvato il "Pacchetto di sicurezza", nel cui testo presto leggeremo anche questa bella novità, proposta dal senatore D'Alia, dell'UDC: chi criticherà una legge ritenuta ingiusta o "istigherà all'odio" su Internet sarà oscurato e per i blogger è previsto il carcere (da 1 a 5 anni) oltre ad una pena ulteriore da 6 mesi a 5 anni perl'istigazione alla disobbedienza delle leggi di ordine pubblico o all'odio fra le classi sociali.
Se non è ancora chiaro, diciamolo brutalmente: ogni link scomodo sarà censurato ed eliminato dai nostri beneamati governanti. Come in quei grandi e liberi paesi a cui l'Italia si ispira: Iran, Cina e Birmania.
Bene. Ora cosa faccio? Se critico la legge poi ci oscureranno. Facciamo che vi fate da soli i dovuti ragionamenti e giudizi?
zecca

domenica 6 giugno 2010

Quando non ci si accorge di nulla..

Ho trovato questa notizia su internet, nella sezione “divertimento” in effetti ciò che sto per raccontarvi fa ridere ma è un riso amaro, questo a dimostrazione del fatto che al mondo intero è stato insegnato a ridere di tutto, ridere troppo, così da non rendersi conto che il mondo va a rotoli, i romani lo chiamavano “panem et circenses”.
Vi parlo di una partita di pallone: Honduras-Bielorussia. Non mi interessa tanto il risultato (sono sincero non mi sono preoccupato di cercarlo) mi interessa il gesto finale che spesso si vede sui campi da calcio: lo scambio delle magliette. Gesto molto apprezzato perché vorrebbe o dovrebbe (mi scuso in anticipo perché io sono un profano del calcio) significare un gesto di amicizia e/o fratellanza.
Fin qui dunque nulla di strano, se non che per la nazionale honduregna quella era l’ultima maglietta disponibile, no scherzo non hanno più divise per poter scendere in campo, non sanno più come vestirli! E tutto il mondo ride, tutto il mondo non si accorge che ciò è dovuto a due fattori:
1. l’estrema povertà del paese che ha da poco subito anche i danni dell’uragano Agata appena passato sulle sue terre, un uragano che ha distrutto molto sul territorio e va dunque ad aggiungere problemi a problemi (si sa piove sempre sul bagnato).
2. un governo golpista che sempre risolto le problematiche uccidendo chi parlava, chi diceva la sua, chi contestava la validità di quel governo. Un governo che è stato messo al potere solo per mantenere nella povertà un popolo che già da molto tempo soffre, un popolo che vorrebbe solo giustizia, anche dopo la gioia di vedere la propria nazionale ai mondiali.
octavio

sabato 5 giugno 2010

Terror or paranoia?

Alexander Bortnikov, head of the FSB, said: “Terrorists want to have some nuclear material of Sovietic Union”. This statement allows the Russian to have their weapons always ready to shoot. Borntnikov gave no further details, no explication about who made these attempts nor about how they made them. I want to invite you to reed an old Ioliodioinazistidellillinois’ post in which he recounted the presence of nuclear waste in Siberia, abandoned. Addition to natural problems is obvious that anyone could take them and make what he wants: is not a problem of terrorism but it’s a big problem of the State.
I wanted to tell this story to show how the power circles of pate show his best attacking the other, sometimes even killing them. We thank those who brought to the fore the world of terrorism, to thank him because he has justified all the massacres and the biggest injustices in the world. Thank him because it allowed now to all the powerful to do what they want motivated by three words: war on terror.
octavio

venerdì 4 giugno 2010

Ma quel mattino aveva il viso dei vent' anni

Siamo prossimi alla fine della scuola in tutta la penisola, fine corsi universitari e "sotto" tra appelli, rimandi all'autunno e ritorni a casa. Il bilancio di un anno scolastico che ha visto nuovi tagli all'istruzione, invenzioni di più o meno praticabili nuovi licei e corsi di laurea accorporati, cancellati, rivisitati. Per l'istruzione, il futuro e il presente è stato un anno tosto. Ora nel momento del bilancio quando lo studente si volge a rimirar l'anno trascorso si chiede come il tempo speso sui libri, nelle aulee e davanti al professore abbia inciso sulla formazione caratteriale e formativa di quelli che prima o poi smettereanno di essere solo giovani per divenire uomini e donne. A chi giova mantenere e accrescere una situazione di approssimazione formativa? A chi conviene investire su un sistema economico drogato e in punto di morte? Sicuramente non a chi è preoccupato per un futuro, non a chi è preoccupato per gli altri, ma a chi ha ora le redini del potere e pensa solo a mantenerle il più a lungo possibile. Ma ora si avvicina l'estate non pensate più a nulla ragazzi, ora divertitevi, vi proponiamo spiagge, notti bianche, concerti di cantanti che parlano come voi volete. Un anno scolastico volge al termine con la cupa immagine che potrebbe essere l'ultimo per tantissimi che non avranno più la possibilità di continuare gli studi (basti pensare alle rette universitarie italiane in confronto a quelle francesi per esempio). Bonhoeffer scriveva: "giorno d'estate" dico soltanto, "o bel giorno estivo" che può portarmi? per esperienza dico che un qualsiasi giorno può portare tante occasioni positive, oggi però la spada tesa dell'economia globale in rotta di collisione con le priorità umane sembra avere nei confronti degli studenti di qualsiasi età una vittima prediletta. Noi non vogliamo sottrarci dall'esigenza di sapere anche affrontando governanti e banchieri che con tutto il loro potere cercano di evitarlo.
IoLiOdioINazistiDellIllinois

Grazie per aiutarci

Avrete sentito ormai tutti, spero, anche grazie al nostro blog, della notizia dell'assalto terroristico di Israele alla nave recante gli aiuti per la Palestina. Qualche giorno fa nella mia città mi sono trovato a partecipare a una manifestazione, che univa sindacati e movimenti di vario stampo, per protestare e discutere di questo fatto (ho detto "fatto" e non "notizia", perchè le notizie ce le dimentichiamo, mentre i fatti non li possiamo cancellare). Dagli interventi dei relatori è emerso che c'è una grande volontà di agire, ma di fatto cosa possiamo fare noi piccoli cittadini, se il nostro governo se ne frega? Uno degli interventi, secondo me il più deciso, proponeva la sospensione di Israele dalle comunità internazionali, appoggiando i liberi attivisti Palestinesi e Israeliani (che non sono tutti deficenti). Mi trovo d'accordo, pur essendo consapevole che questa piccola voce isolata è troppo fuori dal coro per essere anche solo citata da una qualsiasi fonte d'informazione nazionale.

In questa manifestazione io avevo il compito di distribuire i volantini che spiegavano l'opinione di uno dei movimenti. Arrivano dei ragazzi arabi, gli porgo il volantino, lo prendono e io vado oltre. Ripasso, nel mio giro, dove erano quei ragazzi e uno di loro mi guarda seriamente e mi fa: "Grazie per aiutarci". Per così poco?
zecca

Io mi vergogno

Yigal Palmor, portavoce del ministero degli esteri israeliano, ha avuto il coraggio di fare questa affermazione: «Il Consiglio per i diritti umani ha perduto da tempo la propria autorità morale e si concentra in maniera ossessiva e sproporzionata su Israele mentre ignora vergognosamente massicce violazioni dei diritti umani nel resto del mondo. Pertanto dobbiamo lodare la voce morale e coraggiosa di quei Paesi, fra i quali l'Italia, che hanno resistito all'offensiva cieca e automatica nei confronti di Israele».
Io mi vergogno, ma da un governo come il nostro così simile a Israele cosa aspettarsi?, di essere italiano, di essere etichettato come “quello il cui governo ha votato no all’inchiesta dell’ONU”. Il no è stato dato all’unisono anche da Olanda (il partito xenofobo sta prendendo sempre più piede) e Stati Uniti (non c’è da stupirsi loro campano con i miliardari ebrei e la comunità ebraica è così forte che tutti i presidente se la devono tener buona per poter essere votati). Questi no sono un offesa ai morti, tutti, uccisi per il razzismo di uno Stato che vive e organizza tutta la sua struttura statale uccidendo gli altri. Uno Stato così pieno di sé, così borioso che ha il coraggio di dire che il Consiglio per i Diritti Umani ha perduto la sua autorità morale e si accanisce contro di loro… è vero l’ONU nel corso della storia se ne è fregato di molti problemi internazionali nei quali doveva intervenire, ma vedete come fanno i Sionisti? Appena sono attaccati iniziano a dire che sono perseguitati e che il mondo è antisemita così loro continuano a fare il bello e il cattivo tempo e tu sei accusato di razzismo.
Il mondo adesso funziona così, tu mi attacchi io butto più merda che posso su di te così passi per peggiore e di me si dimenticano.
micheal

giovedì 3 giugno 2010

Il compito sei TU

“Il compito sei tu. Da nessuna parte si vede un alunno”. Franz Kafka
È necessario per noi tutti, blogger di Nessun Dorma, affermare questa idea di Kafka, renderci e rendervi partecipi di una scelta drastica necessaria per il successo di idee che se non messe in pratica rimarrebbero solo aria. Il compito siamo noi, ognuno di noi, quel tu è come uno schiaffo in faccia che vuole svegliare la comodità quotidiana in cui ci ovattiamo.
Vivere significa rischiare la propria vita, vivere significa non nascondersi ma cercare di crescere insieme per un futuro che oggi è ancora auspicabile, domani non sappiamo.
GIOVANI DI TUTTO IL MONDO UNITEVI!
Siamo nel fiore dell’età, è ora di alzarsi, camminare a testa alta senza nascondere il volto. Dobbiamo essere una forza generativa nuova! Autentica e capace di muoversi ancora, che sia viva e non cadaverica!
Ci vogliono far credere che L’Occidente è il bene e l’Oriente il male, che c’è una religione migliore delle altre, che va e andrà sempre tutto bene, che siamo il futuro quando futuro non c’è.
Solo se si inizia un’umanità nuova (a livello politico, economico, industriale, globale) l’ottica cambia e dà nuova speranza.
Il Timone

Mentono sapendo di mentire

Le immagini sono di per sé fonte di testimonianza certa e tutti le hanno viste, la coscienza umana stessa sa che gli israeliani stanno mentendo (anche perché non siamo così scemi), ma loro cosa fanno? Imperterriti, con la loro bella faccia di bronzo dichiarano che hanno risposto al fuoco, che poi neanche hanno precisato perché per alcuni erano armi da fuoco per altri erano bastoni, per me e le immagini non erano niente perché i pacifisti non erano armati.
Ma si sa loro fanno sempre quel cazzo che vogliono quindi quale novità? Li hanno ammazzati, picchiati, incarcerati (e quindi torturati), espulsi; questo è il trattamento che gli Israeliani (e qui in realtà voglio precisare i Sionisti, perché il vero male del medio Oriente sono loro con le loro idee naziste, ricordo che il sionismo prende vigore proprio durante la II guerra mondiale) danno a chi non la pensa come loro.
Quello che però voglio sottolineare, perché nessuno l’ha sottolineato abbastanza, è che da Tel Aviv è arrivata una dichiarazione più pesante: “Bloccheremo tutte le navi che vogliano arrivare a Gaza per dare aiuti umanitari”. Quindi dato che già altre navi erano partire e ora si sono bloccate all’ingresso delle acque israeliane ci saranno nuovi morti, nuovi scontri con chi vorrebbe portare solo sollievo a una popolazione sofferente. Io però voglio andare oltre, sarò esagerato e spero fortemente di sbagliarmi, ma questa chiusura letale imposta a Gaza viene dopo poco tempo dall’emanazione della legge sul diritto di deportazione per coloro che sono senza permesso di residenza nei territori occupati, cioè tutti. Israele sta organizzando la resa finale, sta organizzando lo sterminio definitivo.
micheal

mercoledì 2 giugno 2010

...share it fairly but don't take a slice of my pie...

Quando Nicolò (con una "c" sola poichè lui si firmava così) Machiaveli scrisse De Principatibus cercava più che altro di tornare alla politica attiva ingraziandosi i De' Medici. Non poteva certo immaginare a quanti poi nella Storia tornasse utile il suo libretto. Davanti alle recenti tensioni, più o meno volute, tra il Presidente del Consiglio italiano e il suo superministo all'economia mi è balzato alla memoria qualche brano del risorgimentale cancelliere fiornetino:

innanzitutto:
" Di che si può trarre un altro notabile: che li principi debbano le cose di carico fare sumministrare ad altri, quelle di grazia a loro medesimi." (dal capitolo XIX)

e poi il capitolo XXII "de his quos a secretis principes habent" che riporto per intero poichè mi sembra racconti la formazione di molti governi:

Non è di poca importanzia a uno principe la elezione de' ministri: li quali sono buoni o no, secondo la prudenzia del principe. E la prima coniettura che si fa del cervello d’uno signore, è vedere li uomini che lui ha d'intorno; e quando sono sufficienti e fedeli, sempre si può reputarlo savio, perché ha saputo conoscerli sufficienti e mantenerli fideli. Ma, quando sieno altrimenti, sempre si può fare non buono iudizio di lui; perché el primo errore che fa, lo fa in questa elezione.

Non era alcuno che conoscessi messer Antonio da Venafro per ministro di Pandolfo Petrucci, principe di Siena che non iudicasse Pandolfo essere valentissimo uomo, avendo quello per suo ministro. E perché sono di tre generazione cervelli, l'uno intende da sé, l'altro discerne quello che altri intende, el terzo non intende né sé né altri, quel primo è eccellentissimo, el secondo eccellente, el terzo inutile, conveniva per tanto di necessità, che, se Pandolfo non era nel primo grado, che fussi nel secondo: perché, ogni volta che uno ha iudicio di conoscere el bene o il male che uno fa e dice, ancora che da sé non abbia invenzione, conosce l’opere triste e le buone del ministro, e quelle esalta e le altre corregge; et il ministro non può sperare di ingannarlo, e mantiensi buono.

Ma come uno principe possa conoscere el ministro, ci è questo modo che non falla mai. Quando tu vedi el ministro pensare più a sé che a te, e che in tutte le azioni vi ricerca dentro l'utile suo, questo tale così fatto mai fia buono ministro, mai te ne potrai fidare: perché quello che ha lo stato d’uno in mano, non debbe pensare mai a sé, ma sempre al principe, e non li ricordare mai cosa che non appartenga a lui. E dall'altro canto, el principe, per mantenerlo buono, debba pensare al ministro, onorandolo, facendolo ricco, obligandoselo, participandoli li onori e carichi; acciò che vegga che non può stare sanza lui, e che li assai onori non li faccino desiderare più onori, le assai ricchezze non li faccino desiderare più ricchezze, li assai carichi li faccino temere le mutazioni. Quando dunque, e' ministri e li principi circa ministri sono così fatti, possono confidare l'uno dell'altro; e quando altrimenti, il fine sempre fia dannoso o per l'uno o per l'altro.

IoLiOdioINazistiDellIllinois