mercoledì 9 dicembre 2009

Accordi (segreti) di pace.


È di ieri la notizia che il governo delle Filippine e il più imponente gruppo di ribelli musulmani hanno trovato un'intesa. Pochi però sanno perché si è arrivato a questo accordo e cosa nasconde la storia delle Filippine. Il 40 per cento degli abitanti é povero, il 23 per cento é denutrito, mentre circa il 30 per cento dei bambini (metà della popolazione filippina) non ha accesso a una alimentazione adeguata. La miseria colpisce prevalentemente le genti delle zone rurali come quelle musulmane del sud, alimentando le insurrezioni dei guerriglieri separatisti in nome dell'Islam. Nel sud delle Filippine il governo, che rappresenta la maggioranza cristiana della popolazione (83 per cento), combatte da trent’anni contro diversi gruppi separatisti musulmani: il Fronte di Liberazione Nazionale Moro (MNLF) fondato dal carismatico Misuari e che ha firmato un accordo di cessate il fuoco nel '96, il Fronte Islamico di Liberazione (MILF) costola dell'MNLF nata nell'84 e Abu Sayyaf di cui l'origine non è chiara.
Trent’anni di guerra che ha portato alla fuga di milioni di civili ma nei campi profughi gli aiuti insufficienti del governo e del Programma di alimentazione mondiale aggravano la situazione. La critica che maggiormente viene fatta all’autorità civile è che il governo dovrebbe provvedere agli aiuti necessari come cibo, acqua potabile e assistenza medica in attesa di condizioni che consentano ai profughi di rientrare nei propri villaggi.
In mezzo alla catastrofe umanitaria l’annuncio di un accordo e la “promessa” che la pace sarà firmata entro aprile. Un altro annuncio ci si è scordati di fare: le accuse mosse dai militari ribelli contro Arroyo: "Il presidente finanzierebbe i guerriglieri secessionisti del sud per assicurarsi il supporto degli Stati Uniti".
momò

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