È un po’ di giorni che sto seguendo gli sviluppi delle notizie e dei commenti sulla costruzione, già in atto, di un nuovo muro nella città di Rafah che bloccherà i viaggi tra Gaza e l’Egitto. Come sempre la giustificazione è la sicurezza, il voler bloccare l’accesso di contrabbando dagli ormai noti tunnel sotterranei. Sarà lungo 10 km circa e arriverà fino a 30 metri sottoterra in acciaio rinforzato antifuoco e antibomba. Ho letto sui giornali italiani che nessuno grida allo scandalo ma là, in Palestina, si susseguono manifestazioni contro questa nuovo gigantesco mostro. E ho notato che molti, nel mondo di internet, hanno alzato la voce. Anche io faccio la mia parte allora. Io continuerò a ripetere che un muro non risolverà nessun problema, non ci sarà meno violenza se si continua a reprimere violentemente. E voglio tornare a pensare al mio post di ieri cercando di essere ancora più precisa; mi devo correggere non stiamo assistendo a un nuovo reality stiamo assistendo alla caccia al topo. Nel mese di Natale, nella città da cui proviene questo natale si vede solo la disfatta dell’umanità.
- Caino disse al fratello Abele: “Andiamo in campagna!”. Mentre erano in campagna, Caino alzò contro il fratello Abele e lo uccise.
Non so se questo passaggio vi ricorda qualcosa.
momò
- Caino disse al fratello Abele: “Andiamo in campagna!”. Mentre erano in campagna, Caino alzò contro il fratello Abele e lo uccise.
Non so se questo passaggio vi ricorda qualcosa.
momò
Nessun commento:
Posta un commento