martedì 8 maggio 2012

Cambio di rotta? No, grazie


Due nuove notizie rischiano di passare sotto silenzio internazionale anzi, ormai, possiamo dire che sono passate sotto silenzio voluto.
Non solo non dobbiamo criticare il sistema nazi-sionista di Israele, a meno che non vogliamo essere accusati di antisemitismo e nazismo noi stessi, ma non dobbiamo nemmeno sapere la verità sul suo agire in territorio palestinese. Occhio non vede, cuore non duole e così loro continuano a fare quel cazzo che gli pare.
Sapevate voi che da qualche tempo, si tratta di settimane, Israele ha iniziato una nuova, grande, opera architettonica sul confine con il Libano? Sapevate voi che un nuovo muro, alto 6 metri in media, sta nascendo? Tutto per evitare le infiltrazioni di quei maledetti terroristi che sono ovunque, talmente ovunque che sono solo dove fanno comodo.
E nel mentre che Israele costruisce, fa correre i camion con i blocchi in cemento sulle superstrade che tagliano e derubano terreni agricoli palestinesi, sapete che cosa ha pensato bene di fare Netanyahu? Ha cancellato le elezioni anticipate.
E tutti ora vi chiederete: perchè c’erano elezioni anticipate? Eh sì, in Israele doveva, poteva cambiare la rotta politica e invece il leader maximo ha deciso di no, ha deciso che ci pensava lui a trovare un accordo con il partito Kadima e così è stato (non ci è dato sapere se l’accordo sia stato preso armato). L’opposizione accusava Netanyahu di rompere le palle al mondo intero con la sua politica anti-Iran per evitare di affrontare i problemi interni; il Likud, cioè i galoppini di Bibi, anche lui aveva chiesto lo scioglimento della Knesset (forse si erano stufati anche loro di galoppare); Bibi aveva fatto sapere che pure lui era d’accordo a nuove elezioni per ristabilire il ristabilibile in velocità, ma poi oggi ha fatto sapere, tramite lettera, che no, lui il suo bel culo da quella poltrona non lo spostava, aveva troppe cose in ballo da portare a termine e, si sa, uno sterminio non lo si può fermare per questioni politiche interne.
Io, però, a parte informare i miei lettori di che cosa sta succedendo in Palestina mi sto arrovellando su di una domanda che mi pongo da qualche tempo. Ora la questione la lancio a voi, ho bisogno di testare: alzi la mano chi non gliene fotte un cazzo.
michael

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