lunedì 24 gennaio 2011

L'Africa tutta soffre

Dato che le notizie sono tante, troppe, troppe anche per essere messe in un tg (ma quelli tanto sono controllati quindi questi avvenimenti non li racconteranno mai), ho deciso di fare un sunto, oggi vi parlo dell’Africa. Non di tutti gli Stati, mi sembra ovvio, non sarà nemmeno un post geografico, interessante sì ma fuori luogo, sarà un post che cerca di raccontare ciò che succede in tre paesi ben precisi: Zimbabwe, Sudan, Tunisia.
Zimbabwe: Dopo che il partito Zanu-pf ha indetto nuove elezioni per quest’anno, tentativo di porre fine alla condivisione del potere tra Mugabe e Tsvangirai, ricandidando come presidente lo stesso Mugabe, si scopre che, da un attento controllo alle liste elettorali, il 27% degli iscritti risulta deceduto mentre che oltre 2000 sono i nati tra il 1901 e il 1909, addirittura una decina di elettori sarebbero nati tra il 1890 e il 1900. Ci si prepara a elezioni mettendo in campo anche i morti e avendo poi il coraggio di dire che non ci sono brogli elettorali.
Sudan: Non ci sono dati certi, nulla è certo, ma le previsioni dimostrano che un 90% è per il sì, il referendum messo in piedi per dividere nord e sud del Sudan sembra avrà il risultato che tutti si aspettavano. Nulla però è certo, lo ripeto, l’unica cosa certa ad oggi è che gli scontri in Darfur proseguono, non si fermano nemmeno per sapere il risultato dei voti. L’unica cosa certa è che solo nella giornata del 22 gennaio si sono contati 21 morti, 21 morti in un solo giorno.
Tunisia: Pochi giorni fa il governo provvisorio è entrato in pieno ritmo lavorativo, si è insediato e, direi, che l’hanno messo sotto assedio, l’accusa è quella di essere troppo legato a Ben Ali. Un’accusa valida e giusta perché di fatto se non si fanno nuove elezioni tutti quelli che ora sono al potere sono stati plasmati a sua immagine e somiglianza. Ho letto su alcuni quotidiani che in Tunisia ora ci sarebbe anche la “minaccia” salafita. Puntando il dito su quei tunisini arrestati in Italia che sono stati accusati di essere legati ad al-Qaeda, viene portata avanti la teoria che ora dalla Tunisia ci sarà un riversamento di terroristi in tutta Europa. Ci terrei allora a spiegare che cosa significhi “salafita”. La parola deriva dall’aggettivo “salafi” che significa “Musulmano delle prime generazioni, cioè quei musulmani morti entro i 400 anni dopo la morte del Profeta, tutto il resto del popolo musulmano viene definito “khalaf”, cioè “mussulmano degli ultimi giorni”. Nel 1800 Muhammad Abduh riprende questo termine come a voler indicare un necessario ritorno alla purezza dell’Islam. Ritorno alla purezza non significa estremismo, significa tornare a un Islam originario.
La situazione in Africa è incandescente, la situazione in Africa è la solita. Non c’è un indirizzo politico chiaro per i vari Stati, quelli che stanno a Nord cercano di entrare nelle grazie europee, quelli che stanno a Sud cercano di entrare nelle grazie dell’elite sudafricane,quelli che stanno al centro sono ricchi di minerali e petrolio e quindi vengono sottomessi.
octavio

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