domenica 7 febbraio 2010

ricordando Cesare


Rileggendo "La luna e i falò" di Cesare Pavese mi è rimasta impressa la descrizione potente di come era, e in alcune parti è, l'Italia. Soprattutto sono due i punti di vista sui quali mi sono fermato maggiormente. Il primo è un forte realismo nel narrare di un paese che, nel Secondo Dopoguerra, aveva bisogno di tutto, la descrizione di una povertà troppo simile a quella di tanti sud del mondo moderni per poter dire "noi non c'entriamo". Il secondo aspetto è l'adozione da parte di Nuto del ragazzo zoppo Cinto, rimasto orfano, come se l'unica speranza di miglioramento sia una responsabilità paterna verso i più deboli e in difficoltà.
"Tu ce l'hai fatta" disse Nuto "perchè bene o male hai trovato una casa; mangiavi poco dal Padrino, ma mangiavi. Non bisogna dire, gli altri ce la facciano, bisogna aiutarli".

IoLiOdioINazistiDellIllinois

Nessun commento:

Posta un commento