Mi voglio unire anche io alla richiesta fatta dagli Emirati Arabi Uniti alla Comunità Internazionale di fare pressione allo stato d’Israele per porre fine a tutte le procedure di evacuazione e demolizione case a Gerusalemme est. Mi voglio unire aggiungendo che non è solo il problema di Gerusalemme (senza punti cardinali) ma di tutti i territori occupati. Pochi giorni fa due ragazzi di circa 20 anni sono morti fulminati mentre lavoravano dentro dei tunnel a Gaza, e qui non credo si possa parlare di destino funesto, martedì scorso un ragazzo di 17 anni a Hebron è stato ferito da una granata scagliatagli addosso dall’esercito, tutto a causa di una delle tante proteste che nella città scoppiano frequentemente. Sempre a Hebron giovedì un gruppo di soldati ha bloccato alcuni agricoltori vietando loro l’accesso alle proprie terre in quanto, a detta dell’esercito, erano confiscate. L’unica possibilità fornita agli stessi agricoltori è stata quella di portare una serie di documenti, comprovanti il possesso della terra, al tribunale di Gerusalemme entro 48 ore. Bisogna quindi subito soffermarci su un primo aspetto: il 90% degli abitati di Hebron non hanno il permesso di entrare a Gerusalemme (topi in gabbia? Sì); se ammettessimo che proprio quei miseri agricoltori avevano il permesso di entrarci comunque le 48 ore sarebbero scattate nei giorni di venerdì e sabato, giorni sacri settimanali in cui gli uffici sono chiusi.
E questo lo chiamate rispettare la dignità umana e il diritto?
momò
E questo lo chiamate rispettare la dignità umana e il diritto?
momò
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