martedì 9 febbraio 2010

Carolina e Maria

“Carolina si era abituata ad avere vicino quella buffa creatura dagli occhi di cane e dal corpo diseguale e non poteva farne a meno: senza la sua compagnia la giornata le sarebbe sembrata vuota e inutile.”
Mentre leggevo queste righe di un libro mi sono chiesta davvero se la vita senza qualcosa o qualcuno a cui dedicarti appaia sempre così vuota.
Per Carolina, protagonista di questo libro di cui non voglio fare una recensione ma solo prendere spunto, è così. La sua esistenza riacquista significato quando ormai, sola e abbandonata da tutti, fa quest’incontro con Maria e inizia a prenderlo cura di questa ragazzina.
Con degli amici ( amici direi immeritati, non scelti, e quindi non solo amici di ‘passaggio’ diciamo) ci siamo trovati a parlare, a conversare, qualche giorno fa all’università e chi chiedevamo: laurea/macchina/lavoro/famiglia è tutto qui? Sono stati loro a provocarmi e chiedermi: è tutto qui?.
Sì mi laureerò (spero almeno), troverò, se tutto va bene, un lavoro, avrò una macchina ma poi finisce tutto qui? Carolina aveva tutte queste cose eppure si sentiva vuota e inutile finchè Maria non entrò nella sua vita, finchè non cominciò a prendersene cura.
Siamo ragazzi universitari, stiamo decidendo ora cosa saremo “da grandi”, ma è tutto qui quello che ci aspetta? Una vita già decisa in ruoli pre-confezionati pronti per l’uso?
I miei amici dicono di no, dicono che questi non sono che mezzi ma mai il fine da raggiungere, perché la vita è più vera e più bella solo se è dedicata alla costruzione di un amicizia più vera fra te e l’altro che incontri. Così fu per Carolina e Maria.
Forse è solo così che sparisce quella sensazione di vuoto che, a volte, assale alla nostra età davanti alle scelte del futuro.
Sì, credo ci aspetti una bella lotta per dedicarci a ciò a cui siamo chiamati, che non può essere solo un ruolo già pre-stabilito, o come diceva Mounier:
“Vedi è assolutamente necessario che diamo un senso alla nostra vita.
Non quello che gli altri vedono e ammirano, ma il “Tour de force” che consiste nell’imprimervi il sigillo dell’infinito.”
Loner

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