La Sardegna, per come io, continentale, la vedo descritta sempre, è un luogodi villeggiatura per ricchi, un paradiso di yacht, escort e cocaina. Qui gliautoctoni sono rintanati chissà dove, e non rompono le scatole se i ricconicontinentali vanno là a fare i festini privati. Villa Certosa, il Billionaire,la Maddalena e Porto Cervo, ecco come me l'immagino.O come me l'immaginavo. Perchè quegli abitanti non sono ancora del tuttochiusi nelle riserve, come gli indiani d'America, ma sono stati capaci di unosciopero generale a Cagliari, coinvolgendo 50 mila persone, e di far sentire laloro voce. Il motivo è la chiusura dell'Alcoa, la multinazionale americanadell'alluminio, che lascia senza lavoro 2mila dipendenti. Ad accrescere ilmalcontento ci sono mille ragioni, di cui l'Alcoa è l'ultima: 600 imprese incrisi, 150 mila disoccupati, il presidente della regione Ugo Cappellacci (Pdl),che di tutte le promesse elettorali fatte, non ne ha mantenuta mezza. La primadi queste promesse elettorali era la costruzione della sede del G8 sullaMaddalena, spostata, a lavori finiti, all'Aquila per ragioni d'immagine delnostro CARO presidente del Consiglio. Le opere costruite (con 330 milioni presidal fondo della regione Sardegna) sono tuttora inutilizzate e abbandonate.Ma quante proteste, dopo l'Onda degli studenti, le manifestazioni dei precari,il No B-Day, le giornate per la libertà di stampa, la rivolta degli immigrati aRosarno, quante evidenzieranno ancora avanti dei problemi, chiederanno rispostee continueranno a non riceverne nessuna?
zecca
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