lunedì 8 febbraio 2010

Mortem oppeto

Quando si cerca di ricordare un passato ormai remoto non si dà mai troppo valore alle conseguenze odierne, come si dice “il passato è passato”. Il Guatemala ha visto nel suo passato (dal 1954 al 1996) un colpo di stato molto violento che ha prodotto 200.000 morti, 400 villaggi scomparsi e 40.000 desaparecidos. La popolazione ha avuto, ovviamente, molti danni sia fisici che materiali ma soprattutto l’etnia maya ha avuto e tuttora continua ad avere ripercussioni. Diverse ONG hanno dato rapporti allarmanti soprattutto sulla violenza femminile che è in continuo aumento in maggior parte verso quelle donne, povere e lasciate volutamente ignoranti del popolo maya.
Questi gruppi di poveri vivono soprattutto nelle campagna dove possono avere la possibilità di un tentativo di agricoltura, ma una nuova minaccia da tempo soffoca le loro speranze: l’impresa mineraria Montana Exploradora. Impresa che negli anni è in continua espansione e ha già prodotto quanto segue: l’espansione della miniera ha provocato lo sfollamento di comunità agricole, le esplosioni in loco hanno causato danni a case e edifici agricoli, il grande utilizzo d’acqua della miniera ha causato il disseccamento dei pozzi, le attività estrattive hanno causato deformazioni geografiche e ambientali e infine, ma il più importante, è di molto aumentata l’incidenza di disturbi fisici sulla popolazione.
Tutto ciò solo perché non si dimentichi la sofferenza della povera gente.
momò

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