sabato 17 aprile 2010

Udite, udite!


Uso questo titolo perché ciò che vi sto per raccontare, oltre ad avere dell’incredibile e a riportarci indietro di almeno 50 anni, sembra uno dei proclami che il re mandava a leggere nelle piazze dei villaggi. È triste pensare che ci siano ancora dei re nel 2010.
Dopo che il golpe era riuscito alla perfezione, dopo che dal governo deposto e da quello provvisorio erano giunte dichiarazioni preoccupanti per la sicurezza dei cittadini, dopo che centinai di cittadini sono morti, dopo le proteste nel sud del paese e il rischi di una guerra civile tra nord e sud, Bakiev, ex primo ministro del Kirghizistan, ha abbandonato il paese, rifugiandosi in Kazakistan, e ha consegnato le dimissioni. La nuova ministra Otunbaieva (scusate l’ironia momentanea, perché tutte le prime ministre del mondo sono, eufemisticamente parlando, “non carine” e noi in Italia abbiamo le veline?) ha dunque vinto, rimane fino a nuove elezioni dove forse mettono un uomo forse una donna, basta che sia scelta da Putin poi va bene. Ecco qui arrivo al proclama regale: “Udite, udite solo grazie all’intervento di USA e Russia, per la precisione Obama e Medvedev (dico lui per correttezza, ma lo sappiamo che dire lui è dire Putin) le cose si sono risolte!”.
Vi ricordo che in Kirghizistan stanno due basi militari, una russa e una statunitense, vi ricordo che da quella statunitense partono i voli per l’Afghanistan. Oggi con più convinzione posso sostenere la mia prima ipotesi: siamo di fronte a una nuova “mini” Guerra Fredda, la quale però ha subito una modifica: degli ideali se ne fottono, ciò che interessa è solo il guadagno.
octavio

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