Il presidente della commissione per gli affari esteri e difesa della Knesset israeliana, il signor Hanegbi, ha dichiarato ieri che lo stato palestinese, se lo si vuole, lo si deve negoziare con Israele, e non sperare in una semplice dichiarazione unilaterale. Hanegbi si riferiva alle dichiarazioni del “governo” palestinese nelle quali si diceva che si vuole vedere la luce di uno stato palestinese sul terreno, e questo sarebbe fondamentale, entro il 2011. Hanegbi è uno dei leader del partito Kadima quello guidato da Tzipi Livni, il famosissimo “donnone” (que se mueve en su pantalone blanco) accusato di crimini di guerra. Lei avrebbe invece detto che deve nascere da una cooperazione con gli Stati Uniti… bella roba! Si vede che la Livni è dotato di molto intelletto e molta umanità. È il tipico donnone che se avesse in gestione un bar può star tranquilla di tenere aperto fino alle 6 del mattino senza rischiare che le torcano un capello (anche perché è lei che tortura i palestinesi…) e quindi si prende la libertà di dire ciò che vuole, o meglio, gli interessa. E infatti cosa fa? Tira in mezzo gli USA che così Obama gli salva il culo (evito ogni tipo di commento).
Nel mentre che tutto questo avveniva a Ramallah si riuniva l’OLP che dichiarava GIUSTAMENTE la sua ferma decisione di non accettare dialoghi di pace finchè non venga bloccato il piano di costruzione e insediamento israeliano. Pur dicendosi favorevole alla riapertura delle trattative è giusto e pieno di coraggio la scelta di voler metter eun freno alle costruzioni, è giusto senza dover dare troppe spiegazioni, Israele deve capire che anche se nel suo nome ci ha messo Dio (EL per chi ne sapesse poco di ebraico) non è e non può sostituirsi a Dio mettendo a repentaglio la vita di milioni di esseri umani.
momò
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