lunedì 6 dicembre 2010

Voi bloccate il futuro, noi blocchiamo la città!

Ecco, scrivo un post dicendo che nella facoltà di Architettura valle Giulia di Roma non si mobilita nessuno e il giorno dopo viene occupata. Con alcuni miei compagni ho partecipato alla manifestazione di martedì, quella degli scontri vicino a Montecitorio. Partiti da Valle Giulia, con il nostro corteo abbiamo occupato la Metro all'inno di "Noi il biglietto non lo paghiamo" (tanto avevamo tutti l'abbonamento) e abbiamo raggiunto l'immensa schiera davanti alla stazione di Termini.
Non so il numero preciso di studenti presenti, qualcuno mi ha detto 50.000; comunque basti sapere che la folla occupava via Cavour dall'inizio alla fine. Ciò che mi è piaciuto molto è stato vedere ragazzi di ogni fede politica, dal comunista al finiano e persino all'apolitico. Gli ormai famosi libri-scudo, dietro a cui gli studenti in prima fila si riparavano, mi rendono evidente che ciò che ogni studente vuole è la cultura, la possibilità di studiare e di vivere umanamente la vita universitaria, e non il contrario, come assicura Berlusconi.
Dopo l'euforia della manifestazione, in cui vedevo tutti così uniti, doveva arrivare per forza il momento incazzatura. Questo è arrivato mercoledì, durante l'assemblea di facoltà, dove ho fatto conoscenza con l'esemplare più rompicoglioni della fauna universitaria: l'estremista dell'occupazione, quello che dice: "Chi non sta a dormire in facoltà non ha il diritto di decidere niente", quello che dice: "Protestare è un dovere morale". Io se protesto lo faccio per libera adesione al movimento, decisa dalla mia testa e non da quella di un altro.
Ora arriva la notizia che la discussione del DDL è stata rimandata a dopo il voto di fiducia. Vado a vedere che succede in facoltà, tornerò presto.
zecca

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