Prego qualsiasi persona sensibile di non iniziare nemmeno a leggere questo post, tanto meno di andare a visionare il video che ha link alla fine del post. I contenuti sono molto forti ma la verità va detta, partiamo dalle testimonianze raccolte da svariati siti internet, sono poche in confronto alla globalità ma potete, se interessati, cercarne altre da soli.
“L’hanno portata nel cortile e l’hanno obbligata a fare le flessioni mentre, ad ogni piegamento, gli caricavano dei mattoni sulle spalle. Quando crollò per lo sforzo l’esercito scese su di lei come un gruppo di avvoltoi che lotta per una carcassa. Calci e pugni su tutto il corpo, in particolare viso, costole e natiche, infine gli hanno strappato tutti i vestiti”.
Da tempo si sa che in Zimbabwe esistono dei campi di lavoro istituiti dal presidente Mugabe in cui i giovani vengono forzatamente introdotti (spesso rapiti e lì portati) e obbligati a imparare le migliori tecniche di violenza e tortura. Questi giovani vanno poi a rimpolpare le fila degli squadroni della morte contro gli oppositori del potere. Ecco una testimonianza:
“Sono stata rapita e rinchiusa in uno di questi campi, appena arrivata sono stata violentata, in quella prima notte sono stata violentata tre volte, ma l’abuso non si è fermato lì, hanno continuato finchè sono rimasta. Tutti mi dicevano che non potevo condannare nessuno perché l’essere violentata era parte della mia formazione. La prima notte, dopo gli abusi, ho condiviso il letto con una bambina di 11 anni. Lei è stata violentata la notte successiva”.
Ci avviciniamo al Natale, non dimentichiamoci delle sofferenze.
octavio
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