venerdì 31 dicembre 2010

Buona fine e buon inizio

Fine dell’anno. Tutte le persone “importanti” fanno i loro discorsi e presentano i loro propositi. Ne abbiamo stanche le orecchie delle dichiarazioni dei politici destra o sinistra che sia; è facile dire “buon anno, il nuovo anno deve essere migliore”. Ci siamo chiesti che cosa vuol dire migliore ed ecco alcune osservazioni.
Migliore per la Palestina sarebbe una pace vera e duratura, che riconosca due Stati e segni dei confini (umani non opportunistici), una pace che punisca i colpevoli di tanti massacri.
Migliore per le Coree sarebbe un dialogo, proficuo e sincero, senza interferenze statunitensi che portano solo ad attacchi nucleari.
Migliore per l’Iraq sarebbe una reale fine della guerra, e per reale intendiamo un nuovo Stato con un governo forte e certo, non un governo pagliaccio che scarica la colpa solo sui terroristi e non si prende cura dei civili che ammazza insieme alle forze internazionali.
Migliore per l’Afghanistan sarebbe la scelta di rialzarsi in piedi da soli.
Migliore per lo Zimbabwe sarebbe non avere più Mugabe come presidente, cercare una nuova politica di aiuto alla persona che non si abbassi agli squadroni della morte per mettere a tacere il dissenso.
Migliore per il Sudan sarebbe un referendum vero e non pilotato, né da ONU né da al-Bashir, un referendum che desse davvero voce alla gente.
Migliore per l’Africa in generale sarebbe la fine dell’AIDS.
Migliore per l’Honduras sarebbe un nuovo governo, non il ritorno di Zelaya né il continuo di Lobo, una novità, qualcosa che smettesse di dare ascolto solo alle multinazionali ma che lavorasse per far rinascere un paese da troppo tempo in ginocchio.
Migliore per Israele sarebbe dare ascolto a tutte le proteste che anche dentro il paese avvengono contro la politica di Netanyahu e soci.
Migliore per la Russia sarebbe avere una classe dirigente intelligente e saggia, non degli ex militari (che poi tanto ex non sono) che ragionano solo con uccisioni, prigione e massacri sui confini.
Migliore per l’Italia sarebbe un cambio di rotta, totale e globale, così da ricominciare a sperare.
Credete non sia possibile? Credete che sia solo pura fantasia? Perché non provate con noi, facciamolo in compagnia.
il Timone

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