Più basso degli anni passati, è vero, ma pur sempre in rialzo rispetto a settembre, un anno ballerino insomma per il presidente Felipe Calderon e la sua popolarità. Era però evidente, l’avevo già detto tempo fa; degli intervistati solo il 18% ha dichiarato che il vero problema del paese è l’economia e la povertà, e i dati dimostrano che economia è disastrosa in Messico e la povertà è in aumento, il 62% degli intervistati ha detto che il vero problema oggi in Messico è la sicurezza. E qui Felipe fa la figura dell’allocco. La sua politica è stata totalmente incentrata sulla guerra al narcotraffico, causa giusta per carità, ma che ha visto moltiplicare i morti innocenti sulle strade: o uccisi per regolamenti di conti, o uccisi perché si trovavano, per sfortuna loro, in una sparatoria, o uccisi per vendetta. Calcolando anche i narcotrafficanti, i cattivi chiamiamoli così, dall’inizio della “guerra” sono morti oltre 31000 persone.
Calderon pensava che questa guerra lo avrebbe messo in buona luce, gli avrebbe fatto scalare le vette dei consensi passando come il presidente che ha liberato il Messico da un problema gigantesco sì, ma che non si può risolvere solo a suon di uccisioni, e ciò che è poi successo ce lo ha dimostrato. Calderon non è comunque il solo da condannare, vi invito a un’analisi attenta di tutti i governanti in giro per il mondo, non avete notato che tutti, proprio tutti, trovano un punto della loro campagna elettorale, quello che ha più presa sulle folle, e lo portano avanti, con atti grandiosi, ben pubblicizzati e ben raccontati nei tele/giornali. Vanno avanti senza sosta su questa strada, portano avanti la lotta dimenticandosi degli altri problemi del paese, degli altri elettori, se ne infischiano delle parole della gente, del volere della gente che li ha votati, si riempiono bene le tasche, le studiano tutte per poter essere votati nuovamente e evitare, in caso ci fossero, i tribunali in cui sono accusati, distruggono la cultura, l’arte, la scienza, lasciano alla fame i giovani, non lavorano per trovare lavoro a chi lo vuole… scusate mi sono fatto prendere la mano e mi sono messo a parlare dell’Italia.
octavio
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