venerdì 25 marzo 2011

Perdóname madre, por mi vida loca

Ogni “gioco” ha delle regole che vanno rispettate, oggi vi voglio mettere a confronto due realtà che vivono lo stato di El Salvador:

1. “Agiremo contro la delinquenza attraverso lapidazioni, decapitazioni, smembramento dei corpi le cui parti disperderemo verso i quattro punti cardinali, come segnale che stiamo in ogni luogo”. Questa è la dichiarazione più feroce che sia stata pubblicata via internet da quando si pensavano finiti gli squadroni della morte, e invece eccoli qui, pronti ancora a colpire, anzi hanno già iniziato a uccidere.
2. “1.- No cooperar con la policía 2.- Hazte cargo de tus propios problemas 3.- Nunca delates a la pandilla 4.- Ningún insulto se queda sin respuesta. 5.- No cometas crímenes en tu propio vecindario 6.- No metas a personas inocentes, mujeres o niños 7.- Escuelas, Iglesias Tiendas y Cines son territorio neutral”. Regole semplici e di facile comprensione per le due maras che hanno da tempo messo in ginocchio il paese.

Il Salvador vive oggi uno dei più gravi problemi di violenza che si fossero mai pensati con la fine della guerra civile, più di 6 milioni di abitanti e un primato di morti che fa rabbrividire: 76 omicidi ogni 100mila abitanti; la media è di dieci omicidi al giorno.
Oltre alla morte non si calcolano più le rapine, i feriti, gli stupri. Se un tempo era facile dare la colpa sempre e solo alle maras, a quei giovani disposti a tutti per il controllo di lembi di terra o di maggior traffico di droga, ora ritornano anche gli squadroni della morte: il collasso è vicino.
È anche per questo motivo che Obama ha fatto visita al presidente Funes dichiarando quanto segue: “Será un programa diseñado y liderado en Centroamérica por los gobiernos de la región y confío en que el presidente Funes demostrará gran liderazgo en asegurar que ese dinero se gaste apropiadamente en El Salvador. El énfasis es trabajar con un enfoque regional y los países centroamericanos deben ayudar a darle forma y diseñar cómo el dinero debería ser gastado”
I soldi di cui stiamo parlando sono 200 milioni di dollari da distribuire (anche se non si sa bene come) a tutto il latino america, la scelta di investimento sarà decisa dallo stato che li otterrà. Davanti al suo collega salvadoregno Obama ha però dato peso soprattutto al mondo dei giovani che, a detta dello stesso presidente, oggi hanno solo due possibilità: emigrare negli USA (e si potrebbero fare milioni di post sulla tratta di immigrati organizzata dai “coyotes”) o entrare nella delinquenza.
Le domande alla luce di questo sono: siamo sicuri che solo i soldi risolveranno il problema? Siamo sicuri che questi soldi non saranno rubati dai venduti che lavorano nel governo? Siamo sicuri che non serva anche un cambio di educazione, di vita e di sguardo per poter porre fine alla spirale di violenza che flagella El Salvador?
octavio

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