giovedì 11 novembre 2010

I've put my trust in you Pushed as far as I can go

Ritorno, solo per festeggiare. Mi hanno insegnato infatti che se c’è il negativo si deve avere coscienza di un positivo. A volte è difficile ma così è.
In un anno Nessun Dorma, prima con me poi con Michael, ha cercato di non far morire nel silenzio (il famoso silenzio assordante) il fatto Palestina. Escalation infernale che non avrà mai fine, il Purgatorio qui è già un sogno.
Abbiamo poi seguito con “occhio attento” gli sviluppi degli ormai dimenticati Dialoghi di Pace, chi ne parla più? Chi ancora si chiede se qualcuno sta facendo qualcosa? O, da un altro punto di vista, chi ormai ha capito che il dialogo era solo per far fare bella figura a Obama? Chi ha capito che erano organizzati solo per dare maggiori vantaggi agli israeliani?
Io vi voglio dare le ultime parole di Netanyahu: «Perché i palestinesi rifuggono la pace? I palestinesi credono di poter evitare i negoziati e, eventualmente, dettare a Israele le proprie richieste. Credo fermamente che ciò non accadrà, perché non lasceremo che lo facciano e su ciò sono fiducioso negli amici di Israele, in prima linea gli Stati Uniti, anche loro non lo permetteranno».
È difficile credere che anche qui ci sia un positivo, è difficile credere che ci sia una via d’uscita se non nella violenza più pura, quella che fa esplodere e sanguinare. È difficile, ma qui c’è chi ha capito che non è impossibile. Il mondo dice che non si può fare niente, che è la politica quella che decide e noi, ormai, non possiamo nemmeno più protestare. Lo ripeterò, in onore di questo grande evento che è il primo compleanno di Nessun Dorma, la verità va detta e ricercata sempre, a costo degli insulti.
momò

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