venerdì 26 novembre 2010

università: problemi di comunicazione popolo\governo

Praticamente tutte le facoltà occupate, studenti, docenti e ricercatori mobilitati. La risposta del governo è sempre la stessa: "l'università costa troppo, senza la riforma si chiude". Ecco qual'è il problema tra il mondo reale e il mondo dove vive il consiglio dei ministri. Il mondo reale chiede più fondi, il mondo delle "alte sfere" gira la frittata e dice che così non si può andare avanti. Cari ministri nessuno vuole andare avanti con questo sistema di lauree che non ti portano da nessuna parte, ma perchè i cambiamenti devono essere sempre in peggio? L'Italia è probabilmente il paese con più risorse culturali e artistiche (io metterei anche culinarie perchè abbiamo prodotti che altri si sognano sui quali potrebbe vivere mezzo stato, prodotti che fanno parte anche della tradizione e delle risorse di un territorio) e invece di sfruttarle, di renderle possibilità anche di sviluppo economico si taglia. Non ci sono soldi? Taglia i costi della politica, sviluppa un sistema fiscale di qualità in cui tutti paghino il giusto (quindi tasse più basse ma che tutti paghino), ritirati dalle folli imprese colonialiste americane e oltre a tantissimi soldi risparmierai anche vite umane, parla con studenti, ricercatori professori, senti le loro proposte. Aiuta lo studio in tutti i suoi campi: le rette, i libri, le fotocopie, il pranzo, l'affitto dei fuori sede, il costo del treno per i pendolari: intervieni in aiuto dei "costi fissi" che uno studente ha e che deve calcolare in aggiunta alle tue tasse, insomma cerca di essere un vero politico. Ma questa psedo riforma è soprattutto la fine di un sistema di qualità\prezzo già bassissimo. Meno docenti, meno assistenti, meno. Le risorse in questo paese ci sono ma l'icompetenza e la pavidità con le quali vengono maldestramente violate sono una presa in giro per chi vive in questo paese e per chi vive in paesi senza tutte queste risorse.
IoLiOdioINazistiDellIllinois

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