martedì 9 novembre 2010

Something about a year, something about “Azur e Asmar”

Cari lettori ormai è passato un intero anno dalla nascita di questo blog..un anno.. pensate quante cose succedono in un anno, cose che uno non si sarebbe mai nemmeno immaginato. Per esempio quest’anno ho partecipato con alcuni amici ad un evento culturale sulle Alpi italiane. Non vi spaventate non ha assolutamente niente a che fare con i consueti raduni razz..ah no scusate leghisti che solitamente si svolgono lì. No! Era un evento il cui tema principale era quello della fraternità (capite bene che con i verdi raduni non ha davvero niente a che fare). Partecipo ogni anno a questa manifestazione, ma quello che non mi sarei mai aspettata un anno fa era di poter incontrare e conoscere il regista Michel Ocelot, direttore di “Kirikù e la strega Karabà”, film che da piccola mi aveva affascinato. Quest’anno però ho avuto la possibilità di vedere un suo film, “Azur e Asmar”, che parla proprio della fraternità e soprattutto dell’amicizia, a mio parere sinonimo di quest’ultima. E’ questo un film d’animazione che racconta la storia di due bambini che crescono insieme, ma le cui differenze sociali, culturali ma soprattutto economiche li separano. Si ritroveranno solo dopo più di dieci anni, odiandosi proprio a causa di queste differenze che li avevano divisi. Sono stati, però, portati ad odiarsi, proprio da coloro che li avevano voluti separati spinti da quella mentalità che vuole che tutto rimanga allo status quo, che per loro significa ricchi con ricchi e poveri con poveri. Nonostante queste loro incomprensioni si mettono in viaggio insieme per trovare un luogo fantastico di cui sempre avevano sentito parlare nelle fiabe che gli venivano raccontate da piccoli. Sarà proprio questo viaggio, quest’opera da compiere insieme, che li farà riavvicinare e continuare la loro amicizia. E’ proprio questo che mi ha colpito: come il lavorare, il muoversi, l’agire uniti per qualcosa faccia nascere (o rinascere) un’amicizia. Se infatti ci si basa sulla pura istintività del “mi stai simpatico oppure no”, tutto, in breve tempo si rovina e i rapporti si perdono nel nulla. Vi ho voluto parlare di questo film perché credo, e spero, che rappresenti il lavoro di questo blog. Un lavoro comune, un unico scopo per il quale operare, che nasce da un’amicizia vera, che vuole rendere le cose più chiare anche sui fatti di attualità che oggi si tendono sempre più a nascondere, che vuole essere aiuto, sprono e speranza per tutti. Lavoro che sì nasce da un’amicizia, ma che è anche un modo per far crescere l’amicizia tra chi vi opera! Certo alcuni mi potrebbero dire che questo film è una cosa da bambini, qualcosa di semplice o scontato, ma allora se è così facile costruire una fraternità vera, rapporti reali tra gli uomini per costruire qualcosa insieme, perché nessuno lo fa più?
小王子

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