lunedì 29 novembre 2010

Salvabo Te

25 i morti, ma nessuno potrà dirci con precisione se nel groviglio delle favelas, nelle assurde costruzioni della povertà (e assurde è dispregiativo solo per chi ha permesso che venissero costruite), non siano 100 o forse mille i morti causati dalla vera e propria guerra tra narcos e esercito brasiliano. Una guerra che ha portato alla resa dei conti e alla liberazione della favela di Alemao. Moltissimi gli arresti e altissimo il sequestro di droga, che cosa aspettarsi di meglio? Il Governo ha fatto una bella figura, ha dimostrato di essere più forte del cancro che affligge tutti i paesi poveri. Io però vorrei tornare sulle favelas (oggi parlo del Brasile ma le zone marginali sono ovunque in tutto il territorio latinoamericano), chi le ha create? Nascono per accogliere i poveri che dalle campagne vanno verso la città a cercare fortuna, la quale, puntualmente, non arriva mai. Chi è quel governo che a parole ha detto di impegnarsi per i poveri, ma che poi, concretamente, ha fatto qualcosa? È utile avere i poveri, loro non ottengono nulla, o molto poco, ma i governi sicuramente ottengono molto, forse troppo.
Vedendo questa guerra il governo cosa ha fatto? Cosa ha detto? Qual è stata la sua prima reazione, sapendo della vittoria sì, ma anche dei morti?
“La città di mondiali e olimpiadi è sicura, non ci spaventa questa guerra tra bande”.
Quale cinismo può portare a queste affermazioni? Solo quello del vil denaro.
octavio

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