lunedì 19 dicembre 2011

Aborto

Chi ha provato la gioia di avere un figlio può capire. La scoperta dopo il test che un tesserino è già lì, pronto a rompere tutti i tuoi piani, l’attesa mentre la pancia aumenta, le visite e poi vederlo sul monitor del medico. Il momento più toccante è, poi, quando si scopre il sesso del feto, prima le scommesse e poi la certezza,che sia maschio o femmine, in fondo, poco importa. Ma è davvero così? Per tutte le donne incinta sapere che il proprio figlio è maschio piuttosto che femmina è indifferente?
Un rapporto del Consiglio d’Europa dimostra che in Albania nascono 112 maschi per 100 femmine. Perché? Non certo per questioni naturali, alla visita del IV mese, circa, la visita in cui si scopre il sesso del feto molte donne, volenti o nolenti, abortiscono, e lo fanno solo se il bimbo è una bimba.
È una scelta fatta per tradizioni, avere figlie femmine non è dare prosieguo alla stirpe; fare figlie femmine è avere solo il peso, in fatica e denaro, di allevare qualcuno che, poi, sarà obbligato a sposarsi con altro.
Siamo di fronte al Medioevo? Forse, l’unica consolazione è che, per lo meno, oggi le donne abortiscono in strutture ospedaliere che possono difenderle dallo strapotere e violenza maschile, la quale, farebbe violenza ulteriore alla prima violenza di obbligo d’aborto.
aleksej

1 commento:

  1. Non vorrei contradire ma senza femmine è difficile il proseguo della stirpe o sbaglio? un uomo da solo sarebbe in difficoltà a riprodursi!!!!!????Quindi siamo difronte a pura ignoranza, altro che Medioevo io direi Paleolitico!

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