giovedì 1 dicembre 2011

Cruzar la frontera

Quale, fra tutti, è il maggior problema che il mondo latinoamericano deve combattere? L’immigrazione clandestina. Sono migliaia le persone che ogni anno cercano di superare la famosa frontiera messicana (quella che ha un muro a “protezione” dello Stato Americano) per realizzare il loro personale sogno americano.
È così ambita la ricerca di emigrare che la criminalità organizzata ha subito capito che quello era un buon modo per fare soldi. Come? È evidente a tutti che la stragrande maggioranza dei clandestini viaggia per riabbracciare alcuni cari che già vino negli States, sequestrare il migrante significa poter chiedere riscatto a chi già vive in America. La parola a due sopravvissuti:
"Dos 'polleros' que se hicieron pasar como nosotros, se subieron también en El Naranjo y antes de llegar a la Palma nos quisieron meter a un rancho a fuerzas. Nos impusimos, corrimos y escapamos; pero los otros, los más chavalos, se los llevaron".
Non è solo il crimine organizzato che però fa paura ai clandestini, anche polizia e controllori dei treni sono i loro peggiori nemici. Il “Treno della Morte” è il famoso treno merci che dal Chiapas arriva, trasportando mais, cemento e immigrati, sino alla frontiera. Un treno che viene preso di nascosto, spesso lungo le rotaie, e che, ormai, è diventato ambito e controllato sia dalla polizia che dal crimine organizzato. I primi buttano letteralmente giù dal treno i clandestini, i secondi li tirano giù per sequestrarli. È chiaro che essere buttato o tirato è la stessa cosa, ed è ancora più chiaro che se questo avviene mentre il treno è in movimento il rischio di morte è altissimo: molti muoiono, molti rimangono feriti, molti perdono, perché mozzati dalle ruote o dalle porte del treno, arti e rimangono mutilati.
Alcuni, dopo questa esperienza reagiscono così: “Duele mucho cuando uno recuerda cómo pasaron las cosas, ese policía federal me empujó y quedé debajo del tren, la rueda me cortó mi pie, esto pasó y ya, hoy ya no quiero ir a Estados Unidos por ese maldito sueño americano, eso me jodió".
Altri così: "Perdí lo que perdí de mi cuerpo por querer ir a Estados Unidos, pero no me ahuevo, voy a volver a intentarlo", parole di un uomo che ha perso una gamba, tagliate di netto dalle ruote del treno.
octavio

1 commento:

  1. Se tutto ciò è veritiero è davvero orrendo, leggendo il post avevo l'impressione di vivere nell'era preistorica!

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