lunedì 13 dicembre 2010

The collapse of peace talks

Scusate, ho taciuto per un po’ ma non volevo crederci, e uso il verbo volere perché metterci potere sarebbe stato troppo da ingenui. Anche i bambini, soprattutto se sionisti, sanno che gli USA sono dalla parte di Israele, ma che fossero così venduti, ecco questo no, non lo volevo credere.
Quale ragione c’è per decidere di iniziare nuovamente con i dialoghi di pace indiretti? Solo perché così si può continuare a dire che gli USA sono per la pace? Io capisco che una svolta a questa inutili dialoghi di pace andava fatta, ma se la svolta la si trova nel rinunciare a chiedere a Israele di congelare gli insediamenti e iniziare i dialoghi indiretti, allora è ovvio che si vuole dare ragione, potere e gloria solo a Israele. Il congelamento degli insediamenti era l’unica richiesta di Abbas, l’unica giusta e vera richiesta che bisognasse fare per poter dialogare. Gli USA cosa fanno? La danno vinta ad Israele, è ovvio che ora i sionista sono d’accordo ai dialoghi indiretti e ricominciano a dirsi disposti a trattare, tanto poi loro possono continuare a uccidere e costruire in un territorio che NON E’ IL LORO. Gli USA però sanno che facendo solo così fanno una figura di merda e allora ci danno anche la giustificazione che pressappoco recita così: “Non faremo più pressioni affinché Netanyahu si adoperi per convincere il suo governo che il piano americano per la pace è l’unico percorribile”. Scusate da quando Bibi è diventato un leader che si adopera per la pace e si adopera per far rispettare decisioni che non portano qualcosa nel suo tornaconto? Ma gli USA chi vogliono prendere in giro con questa banalità?
Yasser Abed Rabbo, segretario del Comitato Esecutivo dell’Organizzazione per la Liberazione della Palestina, ha così commentato: “Non possiamo accettare di tornare al vecchio sistema di negoziati, non possiamo accettare di tornare a riunioni e elaborare programmi per altri incontri perché in questo modo perderemo un altro anno, poi ci verrà detto che l’Amministrazione USA si sta preparando per le elezioni e non sarà più in grado di intervenire. Il vecchio metodo dei dialoghi di pace ha già dimostrato di essere inefficace, perché dobbiamo tornare indietro? È necessario anzitutto tracciare un confine, e che le maggiori potenze lavorino per questo e per un disegno per la sicurezza dei due Stati”. Come poter negare che questa è la sacrosanta verità? In Palestina ci sono anche i profeti…
michael

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