martedì 14 dicembre 2010

A Natale si è tutti più buoni

La notizia più odiosa che potessi commentare è questa, dà tristezza il doverlo fare. Putin con grande slancio e grande forza ha dichiarato alla popolazione tutta che sono pronti 20.000 miliardi di rubli (646 miliardi di dollari) fino al 2020 per mettere a nuovo l’esercito.
Nessuno più parla della crisi economica, nessuno più dice nulla della ripresa economica che si doveva avere a settembre; nessuno più dice nulla sui soldi. In poche parole la nuova filosofia politica ora è: chi ne ha tanti sta bene e non ci rompe le palle, chi ne ha pochi è troppo intento a trovare una maniera per mantenersi e mantenere i figli che non ha tempo di pensare a noi. E quindi cosa si fa? Ovviamente si sperpera denaro pubblico nelle forze armate, cioè in quell’unica e grande spesa che andrebbe veramente tagliata, fino all’ultimo euro o, in questo caso, rublo.
Questa scelta così ardita arriva poi nel momento in cui la Russia vede il 13,5% della popolazione con un salario minimo che non supera le soglie della sussistenza e la disoccupazione alle stelle. La gente muore di fame e di freddo e Putin decide di buttare i soldi in guerra, non è soddisfatto dei morti che ha già fatto, no lui ne vuole ancora, gode nel veder soffrire la gente. E questo lo potete capire ancora meglio se sapeste il perché di questa scelta di investimento. La Russia ammoderna l’apparato militare perché nella guerra con la Georgia del 2008 si erano riscontrati dei problemi nei funzionamenti dei mezzi, cioè dato che non hanno ammazzato come conveniva la gente, decidono di prendere nuove armi, più efficaci.
Queste sono le migliorie che i governi attuano in favore della pace, dello sviluppo e della democrazia.
aleksej

Nessun commento:

Posta un commento