giovedì 2 dicembre 2010

il mondo reale e la Gelmini

Non saprei dire se il nostro ministro della pubblica istruzione ha mai letto la riforma che porta il suo nome, non saprei se ha mai parlato con professori di diversi livelli, studenti o genitori, sarebbe bello pensarla a una lezione universitaria per esempio a Bologna. Immaginiamo per un attimo questo evento. Il Ministro (figuriamola in incognito se no non riuscirebbe a passare indenne la lezione) entra per esempio alla facoltà di Lettere, via Zamboni 38. L'edificio avrebbe bisogno quanto meno di una mano di bianco e di un nuovo ascensore, ma c'è da stingere la cinghia quindi sorvoliamo e prendiamo lo scalone. Supponiamo che questa rappresentante del Governo abbia deciso di frequentare una lezione di Letteratura Italiana. Ottimo! Vedrebbe l'aula (per esempio la V, una delle più capaci) piena, un noto professore fare il suo discorso e rimarrebbe soddisfatta della lezione. Il livello è buono quindi  si può modificare in peggio questo tipo di lezione senza soffrire troppo, al massimo si scenderà nella graduatorie di standard internazionali ma pazienza! L'univeristà presa in esame è una delle più "virtuose" secondo gli standard economici di Tremonti\Gelmini (tal cred! guarda che rette!) ma se il Ministro decidesse di iscriversi alla facoltà e vedere il mondo dal vero punti di vista di uno studente? Iscrizione: tutto su internet, paga che cominci. Vai all'ufficio per le iscrizioni fai la fila ti danno matricola e libretto, diventi un numero. Lezione: qual'è la mia? Sul sito c'è tutto peccato che per imparare ad usarlo serva qualche mese e scopri così di aver seguito un corso che non era il tuo! Ti verrà in soccorso il sistema informatico dell'università (sempre ammesso che tu, fuori sede o pendolare, abbia un portatile con connessione perchè di computer per gli studenti non se ne vede) ma se disgraziatamente devi andare in segreteria comincia un calvario burocratico. Prendi il numero, fila di qualche ora, enunci il tuo problema, ti dicono che modulo ti servirà, vai a casa (se hai la connessione), stampi, numero, fila e ricominci il gioco. Intanto proseguono le lezioni, scopri che il professore ha un assistente massimo due per seguire 200 frequentanti e altrettanti non frequentanti (ma comunque paganti, quindi teoricamente con gli stessi diritti) risultato non segue nessuno, vai all'esame e che Dio ti abbia in gloria. Per l'esame hai affrontato: biblioteche, centri di stampa e fotocopie, dispense del professore, bar per il pranzo e caffe, treno per i pendolari e lotta della stanza per i fuori sede. Il minstro senza il suo super portafoglio dovrebbe affrontare tutto questo, perchè se lo ha fatto si è dimenticata cosa vuol dire. Finito l'università ti trovi con una bellissima laurea in lettere presa in una prestigiosa università "virtuosa" che non ti servirà assolutamente a nulla. Sono questi, caro ministro, i problemi da affrontare e la sua riforma è non solo inadeguata per svolgere questa funzione ma addirittura devastante per il futuro degli studenti e degli stessi atenei.
uno studente

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