domenica 31 luglio 2011

Evviva! La primavera è israeliana

Attenzione! Questa è assolutamente la notizia più interessante che mi trovo a commentare da quando ho iniziato il mio lavoro di “palestinese on-line”: proteste in Israele.
Esatto, proprio così, la primavera araba è arrivata anche in terra sionista, sicuramente più blanda negli ideali, ovviamente non spudoratamente contro il governo, inaspettatamente presentata dai media di internet (logico che tv e giornali non dicono nulla, soprattutto in Italia).
Le fonti di polizia parlano di 100mila manifestanti calcolando tutte le città (da nord a sud del territorio israeliano, che ricordo essere in realtà palestinese) “colpite” dai cortei. Tutte le persone scese per le strade gridavano “il popolo esige giustizia sociale” e manifestavano contro il caro vita che sta massacrando la popolazione israeliana e aumentando il divario tra ricchi e poveri. Esemplare in ciò un manifesto che così recitava: Ho tre lavori e non riesco ad arrivare a fine mese.
I portavoce della protesta così commentano sia sui giornali che sulle TV: “abbiamo ottenuto un grande risultato, da due settimane la gente protesta e vive per le strade, finalmente la gente sta decidendo come vuole vivere”. Dall’altro lato Netanyahu, che sicuramente non pensava di avere un popolo che gli si potesse rivoltare contro, risponde alle proteste dicendo che preparerà un pacchetto di riforme per far abbassare il costo della vita; una risposta, insomma, capace solo di riprendere un poi di quei voti che sta clamorosamente perdendo.
È evidente che le parole di Netanyahu sono false per il solo motivo che lo Stato Israeliano Sionista dovendo finanziare le costruzioni coloniche e dovendo mantenere i coloni che vanno lì a vivere ha uscite quotidiani enormi. E parlando di queste spese non tengo conto di quelle militari che sono, ovviamente, il doppio di quelle appena citate. È vero che le sovvenzioni dai sionisti che vivono all’estero sono ingenti, ma il primo miglior modo per recuperare denaro è sicuramente alzando le tasse. Il popolo ci rimette, e questa non è una novità, il popolo è stanco e questa, per Israele, è una grande novità. L’unico modo per eliminare il carovita è smettere l’occupazione, forse sto sognando, ma credo fermamente che se il popolo israeliano ci si mette d’impegno solo per salvare i propri interessi produrranno svolte considerevoli nel conflitto israelo-palestinese (che in realtà è palestinese-israeliano).
michael

1 commento:

  1. Il primo commento che mi viene in mente è quello di dire che a quanto pare i governatori di tutto il mondo sono fatti con lo stampo, in Italia non accade la stessa cosa? Il nostro "amabilissimo" presidente del consiglio non cerca di recuperare fondi dai lavoratori! O no?

    RispondiElimina