martedì 5 luglio 2011

Freedom and Food for Gaza

Oggi finisce la missione Freedom Flottilla. Dopo che per un anno si erano cercati aiuti umanitari, dopo che l’equipaggio era stato deciso, dopo che da tutto il mondo si erano mobilitati attivisti, il sogno si infrange, prima ancora di partire.
La fortuna è che nessuno morto sia stato fatto, la sfortuna è che nuovamente Gaza non avrà gli aiuti che si merita, non potrà sfamarsi, il disgusto è che ancora una volta Israele ha vinto, ancora una volta non si ha avuto il coraggio di accusare Israele di nazismo ma si è cercato di dare ragione a chi ottiene tutto con la violenza.
Atene ha ascoltato quanto gli aveva chiesto Bibi e così ha bloccato tutte le navi che viaggiavano vero Gaza e quelle che tentavano di partire dai porti greci, in particolare quella statunitense che vede il suo capitano ancora incarcerato.
Iniziativa degna di nota è quella del team italiano che ha lasciato in mare i suoi “messages in bottles”, messaggi di solidarietà inviati via mare ai cittadini di Gaza, sperando che la marina militare greca non blocchi anche quelle.
Qual è il male di Gaza? Di essere un lembo di terra fondamentale per Israele. Qual è la scusa che ha portato al blocco di Gaza? Il suo territorio è pieno di terroristi. Ho visto in internet che gli attivisti della Freedom Flottilla sono stati definiti anche loro terroristi, la loro missione è stata definita un’azione militare. Se siete così stolti da credere a ciò fate pure, certo è che se Gaza è piena di terroristi, Israele è pieno di boia.
michael

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