mercoledì 20 luglio 2011

Il blocco invalicabile

«Ancora una volta, il governo israeliano ha risposto in modo squilibrato e inaccettabile per lo schieramento di forze di fronte alla iniziativa nonviolenta», «C’è ora profonda preoccupazione per la sorte dei passeggeri».
Queste le parole degli organizzatori dell’ultima nave carica di aiuti umanitari che viaggiava verso Gaza, intercettata, dopo inseguimento al porto di Ashdod.
Queste le parole di Netanyahu: «Israele continuerà a consentire il trasferimento dei prodotti e cibo a Gaza, ma non mancherà di tenere un blocco navale a Gaza per impedire il contrabbando di armi e razzi sparati ogni giorno contro i cittadini israeliani da parte del governo di Hamas».
Vedete la falsità? Se è permesso il cibo a Gaza perché la nave è stata bloccata? Solo perché ha fatto resistenza alle richieste delle navi israeliane? Io dico, anzi grido, che hanno fatto bene a disubbidire alla richiesta del biblico Golia, hanno fatto bene a sfidare l’espressione navale del male, hanno fatto bene a boicottare le richieste israeliane: tutto ciò che è, proviene, o viene realizzato dal governo sionista israeliano è da boicottare.
E comunque, alla fine, la nave si è recata al porto di Ashdod, porto dove (se vi ricordate anche io ne avevo parlato) dovevano attraccare tutte le navi della flottilla per scaricare i beni che sarebbero poi stati consegnati a Gaza dall’esercito israeliano. La nave è attraccata là, il carico era di soli aiuti umanitari, Netanyahu dichiara che il cibo a Gaza può entrare, perché allora i passeggeri della nave sono stati arrestati e il carico è ancora fermo ad Ashdod? Cos’è che non funziona? Chi può davvero fare qualcosa per la gente che a Gaza muore di fame?
michael

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