lunedì 16 gennaio 2012

A caccia di farfalle

Ormai lo diamo per assodato, il narcotraffico messicano è la situazione più intricata e orrenda che il mondo moderno potesse creare. Ormai non c’è bisogno che stia a dilungarmi molto sulle pene che la popolazione messicana sta passando, sul troppo sangue che sta sgorgando su tutto il suo territorio, sull’incapacità della polizia e dell’esercito di fermare i narcos e la destrezza e “intelligenza” dei narcotrafficanti. Queste sono cose che si sanno.
La notizia “interessante” è che sono state rese pubbliche in Messico alcune notizie riguardanti un’operazione che Stati Uniti, Messico e pentiti narcotrafficanti hanno messo in piedi per tentare di bloccare la spirale infinita del commercio di droga. Non era certo l’azione in sè che avrebbe bloccato i cartelli della droga, ma mettendo degli infiltrati nel sistema del lavaggio di denaro avrebbe dovuto aiutare i due Governi protagonisti a conoscere molto meglio tutta la struttura e colpirne così il cuore. Risultato? Ovviamente un nulla di fatto. Do comunque per assodato che Messico e Stati Uniti trovano in questo commercio, a dir poco illegale, grande fonte di sostentamento.
Un ennesimo grande e importante nulla di fatto che, però, ha fatto emergere l’incapacità e l’interesse di profitto che porta con sè il traffico di droga. Dai documenti di cui parlavo prima fuoriesce infatti che gli infiltrati il loro lavoro l’hanno svolto nel migliore dei modi, loro i soldi li hanno lavati con curi. Sono stati in grado di dichiarare che non solo il lavaggio è avvenuto con banche in Stati Uniti, Canada e Cina, ma anche che 2,5 milioni di dollari (alla faccia della crisi) sono stati “riservati” agli USA. Gli infiltrati hanno lavato tale cifra, “spedendola in America e poi nessuna ne ha più saputo nulla, dove sono scomparsi tutti questi soldi?
Ultima dichiarazione dei lavoratori sotto copertura riguardava un viaggio, un trasporto di cocaina dall’Ecuador alla Spagna attraverso l’aeroporto di Dallas (alla faccia dei controlli antiterrorismo).
Ora, forse gli infiltrati non potevano fare nulla o avevano l’ordine di non fare nulla, rimane il fatto che, basandomi solo su ciò che è emerso, un duro colpo, per non esagerare e dire il blocco, al narcotraffico internazionale lo si potrebbe dare, ora si sa anche dove bisognerebbe colpire, manca solo quel Governo che smetta di fare affari con il crimine organizzato.
octavio

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