mercoledì 25 gennaio 2012

Varie opzioni, unico risultato

La Russia ribolle di rabbia, i partiti all’opposizione ci sguazzano in questo totale e totalizzante senso di rivolta rinato dopo tanti e tanti anni, i comunisti sognano i loro tempi d’oro, le nuove forze nascenti sperano, invece, di accaparrare qualche voto in più. Nuove manifestazioni di piazza sono in programma, si punta a bloccare gli svincoli centrali moscoviti, il popolo vuole farsi sentire e tenta di bloccare ciò che davvero interessa a tutti, l’economia.
C’è solo una nota stonata rispetto a questo quadro così preciso appena dipinto: Putin continua ad ottenere consensi e, in un ultimo sondaggio, guadagna un punto percentuale in più rispetto all’ultimo e quattro punti rispetto a novembre. La Russia sembra pubblicamente non volerlo ma segretamente continuare a sostenerlo. E dunque? Chi detiene la verità su questo vero e proprio casino? Varie opzioni di lettura:
  1. La gente non sa più chi votare, chi scende in piazza sono i più giovani o i più combattivi, la stragrande maggioranza è però talmente schifata o disinteressata che accoglie quello che viene così come viene, se Putin è al potere si sostiene Putin al potere.
  2. Il popolo ha paura, sa che fine hanno fatto gli oppositori di Putin, sa che la piazza è troppo “pubblica” perchè possa succedere qualcosa di irreparabile, ma sa anche che appena i riflettori si spegneranno le punizioni arriveranno copiose e, allora, si lancia il sasso ma si nasconde la mano.
  3. Il popolo è disorientato, vede stagliarsi da un lato la figura di Putin, con tutti i suoi pro e i suoi contro con tutto il suo bagaglio di politica che mai è cambiato e mai cambierà e, dall’altro, il suo acerrimo nemico (anche se a preferenze è messo veramente male) Prokhorv, oligarca e miliardario, che ha saputo proporre, per la sua amata Russia un’unica vera e grande soluzione: la privatizzazione totale.
Molti altri i partiti in gara, molte altre le persone di spicco che, volendo, si potrebbero citare, ma ho voluto dare i due estremi per rendere meglio l’idea ci che cosa sta accadendo in Russia. Di base rimane solo un fatto: nessuno, ripeto nessuno, ha preso in considerazione il popolo che muore di fame o di freddo.
aleksej

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