giovedì 16 febbraio 2012

La vera storia del popolo d'Israele

Con il suo fare sornione, con l’aria da vittima geograficamente posta in mezzo ai mostri, con la sua arte del perfetto manipolatore di menti Israele c’è riuscito ancora. Ha vinto un nuovo tassello del mosaico che sta creando per la distruzione e lo sterminio del popolo palestinese: dal prossimo aprile l’Unrwa non potrà più sostenere economicamente molti dei progetti avviati in Palestina e molte della famiglie povere, per non dire alla fame, di Gaza.
In un periodo di crisi economica mondiale, in un periodo di crisi energetica a Gaza che obbliga da qualche giorno l’intera popolazione al buio totale direi che è la mossa migliore che i nazisti israeliani potessero fare, tutto ovviamente grazie agli USA.
Ho pensato allora di fare l’eretico, ho pensato di fare il bestemmiatore e ora vi racconto la mia versione della storia del mondo ebraico, così rispondo anche a un commento di qualche giorno fa.
“Dopo le sofferenze patite in Egitto, dopo la fuga e la liberazione, il popolo ebraico si dimostrò irriconoscente verso Dio che, per questo motivo li punì e li fece vagare quarant’anni per il deserto prima di raggiungere Kan’an, la terra promessa. Durante la permanenza nel deserto Mosè ricevette le tavole della Legge e sancì quindi l’alleanza tra Dio e gli ebrei. Questo succedeva milioni e milioni di anni fa, poi la storia, le guerre, la geografia hanno ribaltato le cose e la terra che era dei palestinesi rimane ai palestinese, la terra egizia rimane agli egiziani e la terra siriana rimane ai siriani: grande ingiustizia per il popolo ebraico. Stavolta però non si presenta Dio a risolvere la questione, bensì gli uomini, sacerdoti di quella religione che si chiama sionismo, decisero, senza chiedere a molti, senza chiedere ai residenti, di sbattere gli ebrei in Palestina, la famosa Eretz Israel, sapendo bene che l’avvrebbero voluta trasformare in Eretz Kan’an. Ma come riuscire a fare tutto ciò? Sterminando i vecchi residenti per far posto ai nuovi”.
Quella che racconto è una storia vera. C’è pure chi ancora li giustifica.
michael

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