mercoledì 1 febbraio 2012

Mid - Rosso

Nel mentre che alcuni giornali Israeliani hanno pubblicato immagini dell’area sacra di Gerusalemme, il sancta santorum di tutti le fedi monoteistiche, senza la Cupola della Roccia (una svista? Ovvio che no, la Bibbia dice che lì c’era il Tempio di Gerusalemme dunque sti musulmani che cazzo pretendono?) e il governo ha approvato un nuovo flusso migratorio di nuove 1200 (circa) famiglie ebree in territorio d’Israele (secondo voi dove le mandano ad abitare?), si parla di 6/7mila individui, per la stragrande maggioranza etiopi, dei falasha vi abbiamo già parlato, anche troppo, Netanyahu e il Ministro dei Trasporti, che di nome fa Yisrael (siamo messi bene!), lanciano la nuova idea geniale d’Israele: il Mid-Rosso.
Non è nulla di Comunista (ci mancherebbe!!!), è un treno, o meglio una nuova linea ferroviaria che collegherà Costa del Mediterraneo e Costa del Mar Rosso (ecco il perchè del nome) e sarà il nuovo mezzo per attaccare e mettere in crisi il mondo arabo, ovviamente su due fronti. Il primo, più evidente, è la concorrenza spudorata con il Canale di Suez, quindi, Egitto, vai pure a morire; il secondo è sul popolo palestinese (quello a morire ci va già), dove mai verranno posate le ferrovie? Non c’è nemmeno bisogno che risponda. Netanyahu ha così commentato: "La creazione di questa linea è di importanza strategica a livello nazionale e internazionale".
Chi fornirà il materiale e costruirà l’opera, circa 350km di strada ferrata? Il Made in China, Israele, non lo Stato ma il Ministro, ha infatti detto che: "Le capacità tecniche delle imprese cinesi nella costruzione di ferrovie e reti di trasporto sono tra le migliori al mondo", si è dimenticato di dire, va beh, piccola dimenticanza, che sono anche le più economiche al mondo. Che poi la Cina ha anche un altro valore importante in tutta la vicenda, la linea ferroviaria infatti avrà, al suo fianco, in futuro, un gasdotto per esportare gas in India e importare gas dalla Cina, appunto, la quale sembra abbia giacimenti di gas in fase di sviluppo.
Inutile stare qui a dirvi che Israele ci ha anche tenuto a dire che questo nuovo progetto in nessun modo è stato pensato per mettere in discussione il potere economico del Canale di Suez e non è nemmeno stato fatto per mettere le mani avanti date le agitazioni politiche egiziane.
Insomma, loro lo hanno fatto per amore e interesse della loro patria, che questo ovviamente voglia dire far dispiacere a qualcun’altro a loro non interessa minimamente.
michael

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