mercoledì 1 febbraio 2012

Undercover

“UNDERCOVER Ho passato trentadue anni in polizia, dal '39 al '71, con la pausa della guerra e incarichi nell'Oss e nella Cia. Addestrato a organizzare incursioni dietro le linee nemiche. Paracadutato due volte in Italia, per stabilire contatti con la Resistenza. La Cia mi ha richiamato per la Corea.
Sono rimasto nell'Agenzia tre anni e mezzo, addestravo il personale per Stay Behind, la rete di resistenza in caso di invasione sovietica dell’Europa. Nel '55 sono tornato al dipartimento col grado di capitano e sono passato subito alla «Squadra Rossa», come veniva chiamato il Boss, Bureau of Special Services. Sono andato in pensione poco tempo dopo il flop del processo ai Panther 21. (…) UNDERCOVER Quando ci entrai, il Boss aveva appena cambiato nome, per la quarta volta in dieci anni e per l'ottava dalla sua nascita, nel '12.
S'era chiamato Radical Bureau, Neutrality Squad, Radical Squad, Bureau of Criminal Alien Investigation, Public Relations Squad, Bureau of Special Services and Investigations, infine si tolse la parola Investigations. La «squadra rossa» veniva ristrutturata a seconda dei nemici da combattere: nei primi anni erano gli anarchici italiani che tiravano bombe; durante la prima guerra mondiale, gli agenti segreti del Kaiser; negli anni Venti e Trenta, bolscevichi e agitatori sindacali; dopo Pearl Harbor, le spie naziste; negli anni Cinquanta in teoria erano i comunisti, ma l'Fbi ci andava giú cosí pesante che a noi non rimaneva niente. Negli anni Sessanta l'obiettivo erano la Nuova Sinistra e i nazionalisti neri. Eravamo bravissimi a infiltrarci in questi ultimi (…)”
(Estratto da New thing, romanzo del collettivo Wu Ming)

Alexander Pope disse che il vero talento si vede in ciò che spesso è stato pensato ma mai così ben espresso. Tante volte, mentre leggo un bel libro mi chiedo se sia fantasiosa invenzione o semplice osservazione della realtà, posta sotto una lente d’ingrandimento. Chissà.
小王子

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