martedì 28 febbraio 2012

Morirete tutti

Sapete che cosa vuol dire morire di fame? Sapete che cosa vuol dire morire di sete? Sapete che cosa vuol dire morire per mancanza di cure mediche? Sapete che cosa vuol dire soffrire di claustrofobia? Sapete cosa vuol dire condividere una stanza con dieci, dodici persone? Sapete cosa vuol dire non avere nessuna minima norma di sicurezza rispettata nel luogo in cui vivete? Sapete cosa vuol dire morire bruciati vivi?
Se riuscite a rispondere a tutte queste domanda, ATTENZIONE tutte non solo ad alcune, allora siete stati o siete prigionieri nelle carceri di Honduras.
Io non voglio di certo stare qui a fare moralismo su moralismi, a me non interessa se questi sono assassini o ladri, a me non interessa nemmeno se questi buoni e ingiustamente incarcerati. Saranno quello che saranno, io so solo che questi sono esseri umani e così come proviamo ribrezzo, disgusto e rabbia quando veniamo a sapere di animali bruciati vivi o morti di stenti (senza chiederci se prima di morire avessero commesso azioni negative) così dovremmo fare per questi esseri umani.
Sbaglia dunque chi dice “Meglio così tanto erano persone di malaffare” tanto quanto chi dice “Dobbiamo comunque portare rispetto, avranno sbagliato ma non è una fine giusta per loro”.
Eh no, troppo facile così. Se è stato sbagliato ed è sbagliato trattarli peggio delle bestie o disumano bruciarli vivi, lo è stato e lo è solo perchè non è giusto trattare da schifo altri esseri viventi, a prescindere da tutto.
Negli ultimi dieci (guardate che dieci è un numero piccolissimo) giorni sono morti più di 500 detenuti honduregni per un’unica, sola e grande causa: sovraffollamento delle carceri. 50 morti al giorno solo perchè nessuno è in grado e vuole mettere la parola fine alla gestione fatta con parti intime e non con la testa del servizio detentivo.
Non che la situazione sia migliore in altre parti del mondo, ma qui raggiungiamo proprio il limite.
“Acuérdense de los presos, como si ustedes estuvieran presos con ellos, y también de los maltratados, como si ustedes estuvieran en sus cuerpos”. È un versetto biblico. Lo si trova scritto su tutte le pareti di tutte le carceri di Honduras.
octavio

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