giovedì 14 ottobre 2010

Giustizia sia fatta!

Il fatto scatenante risale a molto tempo fa, nel mese di marzo infatti Daniele Franceschi veniva arrestato in un casinò della Costa Azzurra e portato in carcere a Grasse, dopo cinque mesi moriva in circostanze mai chiarite e che tutta Francia ha cercato sempre di insabbiare. Nelle lettere che scriveva denunciava maltrattamenti e quando sua madre vide il cadavere disse: “Ha il naso gonfio e una macchia rossa grossa così”. La certezza quindi era già giunta da tempo: Franceschi è morto perché picchiato dagli agenti, non è il primo e, purtroppo, non sarà l’ultimo. Proprio perché tutto doveva essere insabbiato la Francia inizialmente non aveva permesso che un medico legale italiano facesse parte del gruppo che si sarebbe occupato dell’autopsia sul cadavere.
Ieri la madre di Daniele era a Grasse, davanti al penitenziario dove è morto suo figlio e stava protestando, nel giro di pochi minuti è stata arrestata, è vero che poco dopo è stata rilasciata, ma ciò che conta è che sia stata arrestata solo perché dimostrava il suo dissenso e il suo dolore.
Venuto a conoscenza di questo episodio non posso fare altro che dare un commento definitivo sulla realtà francese: uno Stato che caccia i popoli scomodi, i popoli che non sono degni di stare sul proprio territorio, e uccide di maltrattamenti coloro che, per un motivo o per l’altro si trovano in carcere, non può essere altro che uno Stato di base razzista e fascista. Beh questo lo si sapeva già, è come l’Italia: due nani al potere, io ho paura però che arriveranno anche gli altri cinque…
octavio

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