mercoledì 20 ottobre 2010

La violenza è di Mosca

Ieri è tornata la violenza in Cecenia, violenza che ha portato nuovi morti, quattro, e nuovi feriti, tredici. Il fatto poi che l’attacco sia stato contro il Parlamento ceceno fa capire che la violenza ora punta in alto e sarà difficile da fermare. È evidente che l’attacco era rivolto in prima persona al Premier Ramzan Kadyrov, messo sulla poltrona da Putin, il vero manovratore di tutta l’Asia che conta.
Kadyrov insieme a Putin avevano detto di essere riusciti a fermare la violenza in Cecenia ma ora i kamikaze sono tornati, o forse no. La certezza come sempre non l’avremo mai, è facile dire terrorismo così da nascondere gli scheletri che si hanno nell’armadio.
Vi siete mai interessati della persona di Kadyrov e del perché c’è questo forte legame con Putin? Lui è diventato Premier solo grazie all’accordo fatto con Mosca e cioè la poltrona in cambio della fine della volontà d’indipendenza della Cecenia. È ovvio che per poter controllare le ribellioni, giuste se si pensa alle condizioni di vita della popolazione cecena, bisogna instaurare un governo di ferro, blindato, ed è quello che Kadyrov ha fatto.
L’Associazione per i Popoli minacciati ha così commentato saputa la notizia della nuova carica: “Kadyrov dovrebbe finire davanti a una corte internazionale, non ricevere un’assegnazione governativa”. Su di lui infatti pendono responsabilità per un largo numero di omicidi, rapimenti di donne e bambini. Sotto il suo regime sono stati costruiti carceri segrete in cui i ribelli vengono nascosti e torturati, sempre grazie alla sua politica un numero indefinito di persone è sparito.
È facile accusare di terrorismo, ma nessuno lo fa con le persone giuste, nessuno prende in considerazione che i primi terroristi sono quasi sempre a capo di uno Stato
aleksej

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