martedì 14 settembre 2010

Religioni al potere

Nuovo incontro per i “negoziati” di pace tra Israele e Palestina, spero di no ma credo che ne sentiranno le conseguenze in patria tutti i civili. Le richieste iniziali sono due, da una parte Abu Mazen che richiede lo stop alle costruzioni dei coloni, richiesta giustificata e giusta perché mi domando come possa esistere pace se il popolo che la dovrebbe fare con te ti ruba la terra e mi chiedo come possano esistere due Stati separati se sul terreno di uno si costruiscono le case di un altro. L’altra richiesta arriva invece da Netanyahu che chiede ai palestinese di riconoscere lo Stato d’Israele come stato ebraico, questa è invece una richiesta inutile, una richiesta che non porta a nulla. Anzi tutto mi domando dove sono tutti i cori occidentali che dovrebbero gridare allo scandalo essendo che Bibi sta chiedendo di riconoscere l’etichetta di ebraico (dunque di religioso) per la parola Stato che il nostro mondo occidentale tanto vorrebbe laico. In secondo luogo mi permetto di far presente a Bibi che sbaglia a richiedere il riconoscimenti di ebraico allo Stato d’Israele perché non è vero che tutti gli ebrei si rispecchiano in Israele e nella sua politica, dovrebbe piuttosto richiedere che venga riconosciuto come Stato Sionista, in quel caso sarei io il primo a riconoscerlo. Definirlo tale significherebbe però definirsi colonialisti e razzisti cosa che il popolo d’Israele è, ma che ha vergogna a dichiararlo.
Non sarà certo questo cavillo a fermare i possibili, presunti, auspicabili dialoghi di pace, è però questo cavillo che dimostra ulteriormente il problema che tutto il mondo deve affrontare: la falsità. Si giocano le carte della religione e del benpensare per nascondere le atrocità che si compiono, si sfrutta l’idea di un Islam violenta per aumentare l’idea di un popolo israeliano (in questo caso non ebraico ma israeliano) che sta subendo un nuovo Olocausto.
michael

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