mercoledì 22 giugno 2011

Nuovi Bloody Sunday

Molti ricordano lentamente il problema Irlanda del Nord, altri si ricordano solo che qualche accordi di pace (non ben identificato) è stato firmato quindi tutto è a norma, infine ci sono quelli che nemmeno sanno che cosa sia l’Irlanda del Nord o, peggio ancora, che problema stia vivendo da secoli. È vero che l’IRA non è da secoli che esiste ma è anche vero che la colonizzazione inglese è da un bel po’ che affligge i territori irlandesi.
Guardate che siamo di fronte al problema che oggi vive la Palestina, certo qui il muro non esiste e non vengono oggi auspicati dei campi di concentramento per la detenzione degli irlandesi, ma fino a non troppi anni fa la situazione era così, centinaia di persone sono morte in carcere da prigionieri politici, torturati e seviziati.
È preoccupante allora che oggi sia qui a ricordare la seconda notte di scontri tra protestanti e cattolici con il ferimento di altre tre persone di cui una giornalista. È preoccupante perché è vero che si erano firmati gli accordi di pace, ma gli ultraconservatori protestanti oggi hanno tornato a tirare fuori gli artigli e le armi: bengala, molotov e proiettili.
C’è un fatto ancora più grave a mio avviso: la polizia ha invitato tutti i giornalisti ad abbandonare l’area per “ragioni di sicurezza”. È chiaro che il suggerimento avviene dopo il ferimento suddetto ma è evidente che un motivo nascosto serpeggia. Se i giornalisti se ne vanno le informazioni verranno filtrate e così chi avrà più la certezza di ciò che là sta accadendo?
Queste sono le tecniche migliori e usate in tutto il mondo per nascondere ciò che accade, eliminare i giornalisti e mandare agenzie scritte dalla fonte che perpetra il male non può essere altro che il modo più semplice per insabbiare le violenze.
octavio

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