mercoledì 1 giugno 2011

Tra i due litiganti il terzo gode?

Eravamo rimasti alla divisione fra Sud e Nord, un referendum che aveva visto un’affluenza inaudita e che aveva deciso quasi con plebiscito che il sud del Sudan si organizzasse come realtà a se stante, molti gli spostamenti di popolazione da Nord a Sud e viceversa e la promessa, da parte di el Bashir, che niente avrebbe impedito questa divisione. Ora il problema è la regione di Abyei che doveva votare, sempre con referendum, la sua appartenenza al Sud o al Nord ma che con il rinvio dello stesso si trova in una situazione di stallo che continua a portare solo morte e fame e lascia Abyei in mano al nord ma con il Sud che la pretende. Il problema è ovviamente legato all’oro nero, se il Nord perde la regione perde anche i giacimenti petroliferi che gli permettono di sopravvivere economicamente, senza di quelli un sicuro collasso, a sua volta il Sud vuole quella regione per riprendersi l’economia che da tempo sta sognando. Come sono andate le cose? Il 20 maggio il sud attaccava un convoglio dell’esercito di Khartum e di Caschi Blu provocando ventidue morti, il giorno dopo il Nord occupava la regione con un “voluminoso” contingente militare facendosi strada grazie ai bombardamenti dell’aviazione militare che hanno portato la popolazione a scappare nelle regioni del Sud. Quanti sono i rifugiati? 80mila. Quali sono le loro condizioni? La parola dei testimoni sono molto chiare: "Stanno dormendo sotto gli alberi. Hanno bisogno di cibo e acqua... alcune persone stanno morendo”.
Il Sudan oggi si spacca in tre, da un lato il Darfur, nessuno più ne parla ma la gente là continua a morire di fame, di sete, di stenti; in alto il Nord che volendo continuare nella sua opera di controllo su tutto il territorio inizia a far saltare in aria le certezze del Sud provocando guerre etniche interne; sotto il Sud che, forte del consenso popolare, cerca di alzarsi in piedi e di ottenere ciò che di diritto sarebbe suo. C’è solo il “piccolissimo” problema che tutti ragionano con la forza e con le armi, nessuno rispetta gli accordi presi, tutti vogliono di più di quanto è necessario o dovuto. I profughi aumentano, oltre alla regione del Darfur ora c’è anche quella di Abyei, la fame aumenta, i morti aumentano, i conflitti aumentano. Gli osservatori internazionali che tanto si erano pubblicizzati nel periodo pre-referendario dove sono andati a finire? Preferiscono gli sfarzi occidentali alla miseria africana?
octavio

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