giovedì 30 giugno 2011

Robin Hood e Little John van per la foresta

La crisi ormai è una vita che c’è. La crisi ormai ci ha già messo in ginocchio anche troppo. E dato che piove sempre sul bagnato dopo che ci hanno messo in ginocchio, dato che questa crisi ha giovato molto a chi i soldi ce li aveva già, ora vogliono pure spezzarci le gambe. È infatti vero che io non sono greco, ma le idee nate in Grecia per risanare la precarietà dello Stato verranno prese ad esempio in tutti quei paesi che saranno toccati così tanto dalla crisi economica che saranno ridotti sul lastrico. È stato dunque approvato il pacchetto di leggi che porteranno tagli alla spesa pubblica e privatizzazioni varie nella disperata ricerca di non finire in bancarotta. A nulla sono valse le proteste e le manifestazioni, a nulla sono valsi i cortei e gli appelli, la politica è sempre più sorda, quando si tratta di soldi aggiunge alla sordità i tappi per le orecchie e così il grido del popolo è grido inutile che non smuove niente e nessuno.
La cosa ormai è fatta ed è per questo che la gente è scesa in piazza; non poteva certo accettare di dover pagare solo di proprie tasche una crisi irrefrenabile che condurrà comunque nel baratro lo stato greco. Probabilmente non crollerà l’economia, d’accordo non è cosa da poco, ma la gente crollerà, non riuscirà più a sfamare i figli o a pagarsi un affitto, questo sarebbe fare politica?
Una volta c’era Robin Hood, un fuorilegge che aveva il gusto di rubare ai ricchi per dare ai più deboli, oggi è rimasto solo lo sceriffo di Nottingham; per chi non lo conoscesse era colui il quale rubava le elemosine dei ciechi, riscuoteva le tasse senza impietosirsi davanti a nulla, arrestava chi non pagava il dovuto. Tutto questo lo faceva perché inviato dal re, quello che non riusciva più a frenare la sua voglia di denaro…
octavio

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