martedì 5 aprile 2011

942 attacchi alla Palestina

942 è un numero enorme, 942 fa pensare a una distesa infinita, 942 sono le case che Israele ha progetto di costruire a Gerusalemme e dintorni. Facendo un rapido calcolo se in 942 casa vanno a vivere tre persone (facendo una media tra famiglie coloniche molto numerose e famiglie di anziani) otteniamo 2826 sionisti che occuperanno nuovo territorio palestinese.
Ciò che più mi stupisce della politica israeliana è l’accecamento totale nei confronti del suo popolo, hanno istruito i giovani ad odiare i palestinesi e quando viene offerta una casa che va a togliere terreno agli “scarafaggi arabi” (come li chiamano loro) sono tutti pronti ad andare a risiederci, non c’è interesse nella cultura ebraica, non c’è interesse nelle tradizioni, c’è solo interesse nell’accaparramento. I coloni che vivono vicino Gaza se muoiono sotto i Qassam palestinese sono eroi, ma chi ci pensa che loro sono morti? I coloni che vivono nelle colonie montagnose sono finanziati dallo stato, a chi ci pensa che loro sono completamente isolati? Nuove leve si cercano per i nuovi insediamenti e chissenefrega di chi sono e che fine faranno l’importante è che loro occupino quel terreno.
E il terreno? Israele fa sapere che gli appezzamenti di terreni interessati alla costruzione edilizia sono in conformità con il piano catastale e la legge. Sapete come le unità abitative israeliane fanno ad essere in conformità a tutto ciò? Il catasto viene modificato, da una commissione ad hoc, ogni volta il governa ritenga necessario rubare nuova terra ai palestinesi, questo significa che idealmente (beh più che altro realmente) il catasto può cambiare anche ogni cinque minuti. Per quanto riguarda la legge è semplice: il Governo decide dove costruire e poi dice che quell’azione che sta compiendo, essendo lui che l’ha decisa, è conferme alla legge e autorizza così i costruttori a fare quello che gli pare. Gerusalemme è territorio internazionale e, come tale, dovrebbe non sottostare alle decisioni sioniste (perché fortunatamente il sionismo non è l’opinione internazionale) ma come sempre accade, quando fra i due litiganti c’è uno che è più forte (guardando il profilo economico) questo viene sempre appoggiato dalla globalità e così chi la prende nel culo sono i poveri.
michael

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