giovedì 28 aprile 2011

Roulette russa

"L'occupazione israeliana prevede di prendere il pieno controllo su Gerusalemme entro il 2020". Questa affermazione può essere ritenuta da molti non veritiera in quanto detta da un musulmano, per di più predicatore alla Moschea di al-Aqsa, e quindi, inevitabilmente, ritenuta di parte. Io però voglio oggi darvi una somma di esempi che portano, come risultato, all’esemplificazione dell’affermazione appena riportata.
  1. Dopo che Netanyahu si era detto disposto a consegnare alcune zone della Cisgiordania alla Palestina, segno di una volontà di ripresa dei negoziati di pace, è arrivata una dichiarazione, che suona tanto come una fatwa, firmata da 350 (guardate che 350 è un numero smisuratamente enorme) rabbini nella quale si esplica, tramite la Torah, che il ritiro dalla Cisgiordania è proibito dalla religione ebraica.
  2. Sabato 23 aprile (il giorno prima della Pasqua cristiana) militari israeliani hanno impedito, con pestaggi e lacrimogeni, a un gruppo di cristiani palestinesi di raggiungere il Santo Sepolcro. A loro è stato impedito ai turisti cristiani e non che di lì passavano è stato dato libero accesso.
  3. Il rabbino capo della colonia di Hebron ha ufficialmente chiesto al governo israeliano di trasferire i palestinesi abitanti il Negev in Libia o Arabia Saudita apportando come giustificazione il fatto che questa popolazione avrebbe origini beduine e dovrebbero ritornare lì dove sono nati.
  4. Il deputato del Likud Elkin ha ufficialmente richiesto al governo israeliano di votare una risoluzione che ponga l’esercito israeliano come unico organo della sicurezza in Cisgiordania.
Mentre tutto ciò, vi ho presentato le notizie come fulmini perché i fatti così avvengono in Palestina, accade sembra, pare, che Hamas e al-Fatah abbiano trovato un accordo. Ma nella storia quanti accordi hanno trovato? Solo che alla fine non andavano mai bene. Insomma, detta come va detta, la politica in Palestina fa schifo, non c’è un dialogo proficuo e quindi non ci sono risultati. Per questo l’unica nota positiva arriva dall’estero, dalla Gran Bretagna: sono partite le iscrizioni per aderire alla nuova Freedom Flottilla, possibilità di iscrizione sino al 6 maggio, che partirà per cercare di portare aiuti umanitari a Gaza. Intanto io vi lascio il link per avere maggiori informazioni, staremo a vedere che cosa Israele si inventerà questa volta; spero non ci saranno morti, ma il sangue è amato da Israele.
michael

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