lunedì 4 aprile 2011

aprile dolce dormire

Quando le giornate si allungano, il sole scalda in anticipo la terra fredda dell'inverno appena finito c'è una naturale tendenza nella mia città così umida e benestante ad autoammirarsi sorda all'eco del mondo circostante. Sabato in centro c'erano trenta persone che chiedevano di fermare l'intervento armato in Libia a favore di un'azione diplomatica, la gente passava attorno pensando al proprio aperitivo e alla bella giornata di primavera, i giornalisti ignoravano l'evento e questi continuavano a gridare nel loro megafono. Sento sempre più spesso gente dire "non seguo più i telegiornali: tra guerre, terremoti e radioattivtà alle stelle mi viene l'angoscia" e si fa finta di nulla. Aprile dolce dormire dunque, la natura si risveglia e la mia città tende ad addormentarsi sempre di più china su se stessa. Rimangono quei trenta con il loro megafono che continuano a vedersi e a proporre, continuano tanti incontri pubblici che passano sempre più nel dimenticatoio, resta l'opera attiva della televisione berlusconiana che addormenta in un lungo letargo tutto il Paese. Sveglia! Non siamo un popolo passivo, anche a costo di gridare nel deserto gridate!
IoLiOdioINazistiDellIllinois

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