martedì 27 settembre 2011

Kudrin: la fine di un era. Ne vedremo delle belle

Alexei Kudrin si è dimesso. Se guardiamo solo all’atto pratico è andata proprio così, lettera di dimissioni scritta di suo pugno e, dunque, licenziamento autonomo. Per molti con oggi finisce o inizia (a seconda dei punti di vista) un’era per il mondo economico russo. Kudrin è infatti l’uomo più premiato al mondo come Ministro delle Finanze che ha saputo eliminare quasi la totalità del debito pubblico, che ha saputo fare uscire la Russia dalla crisi economica in modo egregio e che con “l’invenzione” dei Fondi di Stabilizzazione ha sempre tenuto un buon gruzzolo di emergenza da parte. Sembrerebbe insomma un santo, un uomo dedicato pienamente al suo lavoro per lo Stato che oggi decide di smettere la sua missione. Stanchezza? Innumerevoli impegni? Desiderio di maggior vita privata? No, Medvedev. È infatti per la dichiarazione di non voler far più parte del futuro governo Medvedev (se ci sarà, aggiungo io) fatta da Kudrin la goccia che ha fatto traboccare il vaso e ha portato il Premier russo a essere così arrabbiato da sputtanare in pubblico il Ministro chiedendogli apertamente le dimissioni ad un vertice di funzionari locali. Ecco perché Kudrin ha scritto quella lettera. Due commenti a riguardo.
Il primo, molto rapido, è sulle maniere poco carine di Medvedev. Certo, lui era arrabbiato, ma con il suo metodo “cipensoioavendicarmi” ha solo dimostrato il vecchio adagio politico, che ormai spopola in tutto il mondo, “O con me o contro di me”: dittatura pura.
Con il secondo commento cercherò di eliminare un po’ di aura sacra intorno alla figura di Kudrin, che sì ha fatto tutto ciò di cui sopra, ma a quale prezzo? La Russia è uscita dalla crisi (?), ma la gente sta morendo di fame e se lo Stato è salvo ma la gente muore secondo il mio punto di vista, c’è qualcosa che non va. E sapete perché Kudrin non è più dalla parte di Medvedev? Perché al potere lo ha messo Yeltsin prima e Putin dopo e, ora che Putin vuole tornare alla sua carica preferita, non può fare altro che marcia indietro, se no non sarebbe di certo scaricato da Medvedev, ma sarebbe di certo punito (e l’immaginazione più fervida non è mai troppo esagerata) da Putin. Infine è doveroso dire che i famosi Fondi di Stabilizzazione si sono riempiti tramite gli extra che arrivavano dalle esportazioni di petrolio e sappiamo tutti che nel petrolio russo scorrono evidenti tracce di sangue umano.
aleksej

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