venerdì 21 ottobre 2011

È peggio del Mitch

El Heraldo
Sono insistente, lo so, ma sentire dalla bocca del Presidente di El Salvador (e se lo dice lui è vero, anzi forse è pure peggio) che la situazione attuale dopo le piogge torrenziali potrebbe essere (e dunque è) peggio del dopo uragano Mitch è preoccupante.
Teniamo presente un primo fatto: né l’Honduras, né il Salvador, né il Nicaragua (i tre paesi colpiti dal Mitch) si sono ancora ripresi dal post uragano. Pensate dunque cosa significa oggi avere il proprio paese messo peggio di prima, quel prima che ancora non era stato sistemato.
Sempre il governo fa sapere che sono molti i ponti caduti, sono molte le strade distrutte, un 10% del paese è inondato (El Salvador è piccolo, molto piccolo, un 10% è, dunque, tragicamente tanto), di questo 10% buona parte sono campi coltivati a mais, riso e fagioli cioè la base dell’alimentazione latinoamericana, 36 sono i morti certi, 50mila gli sfollati.
Avendo il Paese ottenuto lo stato di calamità naturale il Governo può ora rilasciare dei fondi necessari per la ricostruzione, e che ricostruzione, ma il problema vero ora è un altro, è la paura delle banche. E perché proprio le banche in un momento così drammatico? Perché il vero problema e il vero spauracchio contemporaneo, in un epoca di crisi, sono loro. La paura più grossa che preoccupa oggi i contadini di tutta El Salvador, piccoli o grandi che siano, certamente poveri è che le banche ritirino i prestiti o confischino i beni; le coltivazione sono distrutte non c’è più certezza sul come tirare avanti e anche sul come pagare il debito.
Che cos’è dunque che fa davvero schifo oggi? Che il buldozer dell’economia non lo ferma nessuno, nemmeno la compassione e nemmeno le catastrofi naturali, chi si vede portare via tutto dalla Natura si vede poi soffocato dall’uomo.
octavio

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