lunedì 24 ottobre 2011

Kill them, kill them all!

“Maledetto sia colui che farà l’opera del Signore rimessamente, e maledetto sia colui che divieterà la sua spada di spandere il sangue” Geremia 48, 10

Con questo passo biblico Avichai Rontzki nel 2009 spingeva tutti i soldati che andavano alle sue lezioni talmudiche a non essere remissivi e passivi, a essere dei veri soldati pronti a tutti, la guerra va combattuta da eroi, in prima linea e senza farsi troppi problemi se si devono ammazzare delle persone. Forse non sono le parole esatte del rabbino, ma dal passo biblico scelto non credo di essermi discostato molto dal significato di fondo (approfondimenti vari trovabili su haaretz.com).
Volete sapere chi è Avichai Rontzki? Eccovi accontentati. Dopo il servizio militare obbligatorio decide di continuare la carriera militare, si fa notare per il suo attivismo tanto che gli viene assegnato il comando di uno squadrone nella guerra del Kippur. Pensate quanto è buffo il destino; in quella guerra, durante bombardamenti e sparatorie conoscerà anche la donna della sua vita…
Dal 2006 al 2010 è stato Rabbino Capo dell’esercito israeliano e anche Rosh Yeshiva della scuola Talmudica della colonia di Itmar, da lui fondata insieme ad altri “amanti della guerra”. Oggi ha lasciato il comando dell’esercito, mantiene il titolo di Rosh Yeshiva e ha fondato un raggruppamento di Rabbini contro i Palestinesi. Ma che cos’è un Rosh Yeshiva? Dovrebbe essere una specie di preside della scuola (talmudica), condizionale necessario perché nei fatti è un leader religioso che, con le sue parole, influenza tutti gli abitanti della colonia in cui vive e non solo.
L’ultima sua dichiarazione qual è stata? “Uccideteli tutti e fatelo senza troppo rumore”. Ma chi? I prigionieri palestinesi liberati nello scambio con Shalit. Farsi giustizia da soli, e chi non lo farà sarà maledetto, “maledetto sia colui che divieterà la sua spada di spandere il sangue” appunto.
Essendo Rosh Yeshiva pensate che il suo grido sia rimasto inascoltato? Certo che no, molti cittadini di Itmar nei giorni della liberazione dei palestinesi si sono fatti trovare davanti alle carceri per bloccare l’uscita dei blindati che trasportavo i prigionieri. I soldati li hanno fermati, ma la spirale di violenza ha già avuto il suo inizio. Cosa ci dobbiamo aspettare ora?
michael

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