giovedì 6 ottobre 2011

Teatro dei burattini

45 minuti, tanto è durato l’incontro di ieri tra Obama e Lobo, un incontro dove si sono trattati temi come il narcotraffico, la sicurezza e la cooperazione economica; tre temi sui quali Lobo non potrebbe e non dovrebbe dare giudizi essendo ignorante in tutte queste materie, essendo saccente solo di violenza.
Ciò che però stupisce è che anche Obama si impegna a dare il peggio di sé con dichiarazioni del tipo: “Ho una grande speranza data la riorganizzazione democratica avvenuta in Honduras dopo la crisi politica di due anni fa e l’arrivo al potere di Lobo nel gennaio 2010”. Allora, io capisco che ci sono delle regole di etichetta che vanno obbligatoriamente mantenute in questo tipo di incontri ufficiali, ma Obama ha il dovere e il potere (perché se lo è dato da solo, non che il Mondo sia d’accordo su questo) di condannare pubblicamente l’operato di Lobo, che non è stato di certo una speranza per l’Honduras, solo una catastrofe.
Detto ciò passiamo alle parole di Lobo: "Tenemos algunas debilidades como la investigación, y en eso pues esperamos tener más ayuda de ustedes, que nos fortalezca la capacidad de investigación para determinar quiénes son los responsables de las violaciones a los derechos humanos". Io credo fortemente che Lobo sia partito dalla sua dimora con un discorso preparato in modo da sottolineare che esistono sì dei problemi in Honduras ma che lui, e solo lui, li sta risolvendo; trovandosi però spiazzato davanti alle assurde parole di Obama si è sentito in dovere di alzare il tiro anche lui e, dunque, ha concluso dicendo: "Nuestra política de Estado es el respeto a los derechos humanos". Capite cosa sta dicendo questo folle? Oltretutto è in corso proprio in questi giorni un’indagine dell’ONU per l’omicidio di un giornalista e, da tempo, l’Honduras ha il “vantaggioso” primato di luogo con più omicidi in America Centrale. E Obama cosa fa di fronte a tutto questo? Non dice nulla, tace. Lui, Nobel per la Pace.
Il perché di tutto questo è facile da capire, Obama ha finanziato e armato Micheletti affinché organizzasse il golpe, Micheletti ha poi scelto un suo pupillo come prestanome per le future elezioni “democratiche” che ha “stranamente” vinto, benedizione di Micheletti significa benedizione di Obama e il cerchio così si chiude.
Peccato che non abbiano trasmesso in TV l’intero incontro tra i due leaders, sarebbero stati 45 minuti di stupendo teatro dei burattini, avrebbe affascinato anche i bambini.
octavio

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